Treviso. Migrante morto all'Appiani: aveva un lavoro ma non una casa. Ora si cercano soluzioni anche all'ex caserma Serena

Lunedì 4 Dicembre 2023, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 09:18

La tragedia

Il dramma si è consumato nella notte fra venerdì e sabato. Il 32enne indiano si era coricato su un giaciglio di fortuna. Da qualche notte dormiva lì perché aveva trovato un lavoretto nel trevigiano ma non aveva un alloggio. Il permesso di soggiorno, invece, ce l’aveva eccome: rilasciato dalla questura di Novara. Venerdì notte gli altri stranieri - perlopiù bengalesi e pakistani - si sono accorti che non rispondeva più. Lo hanno scosso ma lui non dava cenni di vita. Così hanno chiamato i soccorsi. Il medico del Suem intervenuto sul posto, però, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. A stroncarlo è stato un malore, forse un infarto. Sarà l’autopsia a dirlo, chiarendo inoltre se possa aver fatto uso di alcol o altre sostanze, se soffrisse di patologie o se semplicemente il suo fisico messo a dura prova dalla vita all’addiaccio abbia ceduto. La salma del 32enne è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. La madre, la sorella e altri familiari sono accorsi da Roma appena messi al corrente della tragedia. Ieri mattina sono stati ricevuti in questura e hanno incontrato i migranti con cui Mandeep aveva condiviso le ultime notti trevigiane.

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