Strage dell'Immacolata. I due fratelli Hoti uniti dallo stesso tragico destino: la passione fatale per i motori veloci

Sabato 9 Dicembre 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 08:06

I motori

Quello che resta degli Hoti è questa coppia di kosovari, emigrati nel 2015 da Ratkovac a Concordia Sagittaria con i loro due bambini. Anni da operai in agricoltura, la sveglia alle 5 del mattino per andare nelle serre o nelle vigne e l’affitto di un appartamento in via Santi Martiri, mentre Altin frequentava prima il professionale D’Alessi e poi il liceo Belli, dopodiché mollava tutto per fare lo stagionale e il saldatore, seguito da Admir che si era iscritto all’istituto Da Vinci. Ma più che lo studio, erano i motori la passione dei due fratelli. «Da giovani tutti ne abbiamo combinate, però forse questi ragazzi con le macchine esageravano un po’...», mormora un loro ex vicino. La sera del 10 maggio scorso, c’era il 18enne Admir al volante della Fiat Grande Punto su cui viaggiava anche papà Hamza: lo schianto sulla tangenziale di Portogruaro e lo scontro con un’altra vettura, il padre rimasto ferito e il figlio spirato l’indomani. Dopo l’incidente, la famiglia si era trasferita nell’abitazione comprata e ristrutturata in via Alte con i risparmi del lavoro, in attesa di potersi permettere anche i mobili. «Da allora vedevo poco i genitori – dice il sindaco Claudio Odorico – solo qualche volta in bicicletta».

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