Villa Sara vince al Tar «Niente soldi al Comune»

Martedì 13 Luglio 2021
Villa Sara vince al Tar «Niente soldi al Comune»
SAN DONÀ
Oneri di urbanizzazione non dovuti al Comune per ristrutturare la storica villa Sara. Lo ha stabilito nei giorni scorsi la seconda sezione del Tar del Veneto, con una prima pronuncia in merito al contenzioso legale avviato del Comune, nell'ottobre del 2010, dall'allora amministrazione Zaccariotto. Il Tribunale amministrativo ha accolto il tesi presentata dall'avvocato Alfredo Bianchini di Venezia che difende il noto specialista in chirurgia plastica sandonatese Pier Andrea Cicogna, attuale proprietario di villa Sara, annullando il provvedimento con cui il Comune chiedeva circa 32mila euro come oneri di urbanizzazione, adducendo come motivazione il cambio di destinazione d'uso della stessa villa.
DIMORA STORICA
La storia dell'istruzione pubblica della città, per 17 anni, si è intersecata con quella della dimora di interesse storico-artico. Il complesso in origine era un'abitazione privata, costruita negli anni Venti del secolo scorso, di proprietà di Francesco e Lucio Audenino, e in un periodo successivo di Walter Puglielli. Nel 1971 era entrata a far parte del patrimonio comunale, acquistata dalla casa di riposo Monumento ai Caduti. Dal 1978, quindi, l'edificio era stato destinato a scuola elementare, divenendo poi una sede staccata del liceo classico Montale.
Tanti sandonatesi ricordano ancora, infatti, di essere andati a scuola in quella sede in via Sabbioni. Per l'uso scolastico erano state compiute alcune opere di trasformazione interna. Dal 1995, però, l'immobile non è stato più utilizzato, risultando disabitato. Da una delibera del Consiglio comunale di allora risultava l'impossibilità della casa di riposo di compiere le opere di sistemazione interna. Villa Sara, quindi, nel novembre del 2009 era stata messa all'asta, venendo acquistata dalla famiglia Cicogna che ha avviato un intervento di ripristino dell'edificio. Ma l'anno dopo è arrivata la doccia fredda con la richiesta di 32mila euro, secondo il Comune per un cambio di destinazione d'uso, ossia perché l'edificio ex scuola era tornato ad essere un'abitazione privata.
LA SENTENZA
Il Tar, però, ha annullato questa richiesta. «La prima istanza è stata vinta dal mio assistito spiega l'avvocato Bianchini anche se il Comune potrebbe decidere di fare appello. Il Tar ha fatto giustizia poiché non si è verificato alcun cambio di destinazione d'uso e nessun aggravio urbanistico a seguito di un restauro esemplare e molto oneroso, in pratica riconducendo villa Sara all'uso originario». Contro il provvedimento comunale il legale ha indicato che il Piano regolatore sandonatese prevede la destinazione dell'immobile ad uso residenziale, per cui l'imposizione di oneri di urbanizzazione non è dovuta. «Il passaggio dalla precedente destinazione direzionale a quella residenziale non può che aver condotto ad una consistente diminuzione del carico urbanistico dell'immobile di proprietà - si legge nella sentenza - inteso come peso sul tessuto urbano e sui servizi di zona», ossia i presupposti per ottenere gli oneri di urbanizzazione.
Davide De Bortoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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