VIGONOVO
Il Pubblico ministero della Procura di Venezia, dottoressa Laura Cameli, ha chiesto il rinvio a giudizio per l'automobilista che nella serata del 2 dicembre 2019, in via Pascoli a Galta di Vigonovo, investì il pensionato 83enne Bruno Ruvoletto (nella fotografia). Il gip del Tribunale lagunare, Alberto Scaramuzza, ha fissato l'udienza per mercoledì 13 ottobre.
Dopo essere stato trasportato in gravi condizioni al pronto soccorso di Dolo, l'anziano morì poche ore dopo a causa dei gravi traumi interni riportati dopo l'impatto con l'autovettura, una Fiat Punto condotta da D. Z., una donna residente ad appena un centinaio di metri di distanza dal luogo dell'incidente. Concause dell'incidente furono la pioggia battente, il buio, la mancanza di illuminazione pubblica e l'assenza di marciapiedi. L'uomo, inoltre, era conosciuto per il suo camminare particolarmente instabile. In seguito all'investimento finì dentro un profondo fossato e per recuperarlo si rese necessario l'intervento dei vigili del fuoco di Mira. La compagnia assicuratrice ha già risarcito i parenti dell'anziano, tre fratelli ed un nipote, ma ora nei confronti dell'investitrice è stato aperto anche un fascicolo con l'ipotesi di reato di omicidio stradale. I congiunti del pensionato sono assistiti dallo studio 3A.
Vittorino Compagno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il Pubblico ministero della Procura di Venezia, dottoressa Laura Cameli, ha chiesto il rinvio a giudizio per l'automobilista che nella serata del 2 dicembre 2019, in via Pascoli a Galta di Vigonovo, investì il pensionato 83enne Bruno Ruvoletto (nella fotografia). Il gip del Tribunale lagunare, Alberto Scaramuzza, ha fissato l'udienza per mercoledì 13 ottobre.
Dopo essere stato trasportato in gravi condizioni al pronto soccorso di Dolo, l'anziano morì poche ore dopo a causa dei gravi traumi interni riportati dopo l'impatto con l'autovettura, una Fiat Punto condotta da D. Z., una donna residente ad appena un centinaio di metri di distanza dal luogo dell'incidente. Concause dell'incidente furono la pioggia battente, il buio, la mancanza di illuminazione pubblica e l'assenza di marciapiedi. L'uomo, inoltre, era conosciuto per il suo camminare particolarmente instabile. In seguito all'investimento finì dentro un profondo fossato e per recuperarlo si rese necessario l'intervento dei vigili del fuoco di Mira. La compagnia assicuratrice ha già risarcito i parenti dell'anziano, tre fratelli ed un nipote, ma ora nei confronti dell'investitrice è stato aperto anche un fascicolo con l'ipotesi di reato di omicidio stradale. I congiunti del pensionato sono assistiti dallo studio 3A.
Vittorino Compagno
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