Piscina decrepita «Il Comune revochi la convenzione»

Domenica 17 Febbraio 2019
IMPIANTI SPORTIVI
MESTRE Le pessime condizioni in cui versa la piscina di via Calabria hanno convinto alcuni genitori a non mandarci più i propri figli. È da tempo infatti che gli utenti della piscina di Chirignago lamentano una situazione igienico-sanitaria discutibile, dove i soffitti e le pareti sopra le docce sono divorati dalle muffe da infiltrazioni d'acqua, la vernice sui muri si sta staccando, i tubi delle docce sono rimasti senza soffioni e in alcuni angoli nemmeno tanto nascosti degli spogliatoi è stata segnalata la presenza di larve di farfalle che proliferano con l'umidità. Tutto fotografato da mamme che mandano (o mandavano) i ragazzi a nuotare. L'impianto è piuttosto vecchio, è stato ultimato nel 1981 e in seguito dato in gestione dal Comune all'associazione Serenissima Nuoto che nel 2000 ha ottenuto un primo rinnovo di sei anni a cui ne sono seguiti altri che hanno prorogato la gestione fino al 2020. Con una delibera del 2005 venne però pattuito che la condizione del prolungamento della gestione della piscina fosse la realizzazione di una nuova piscina coperta e di una vasca scoperta da utilizzare d'estate, entrambe a carico della Serenissima Nuoto. Ma i lavori non sono mai partiti e, nel frattempo, la piscina di Chirignago ha subito un progressivo deterioramento. Da qui è partita la denuncia del consigliere del Movimento 5 Stelle Davide Scano che, attraverso un'interrogazione non ancora discussa in Commissione consiliare, oltre a denunciare le precarie condizioni igieniche della piscina, chiede al sindaco che fine abbia fatto il progetto di ampliamento della piscina comunale di Chirignago, considerando che il rinnovo della gestione è tutt'ora in atto mentre delle nuove piscine non vi è traccia. «I lavori dovevano iniziare nel luglio del 2008 e concludersi dopo un anno esatto spiega Davide Scano siamo a gennaio del 2019 e dopo 10 anni la piscina non c'è. Questo è un inadempimento che avrebbe dovuto comportare una revoca automatica della convenzione tra Comune e associazione». «Giovedì scorso c'è stata un'udienza - è la replica del Comune - Siamo ancora nella fase istruttoria di un'azione legale intrapresa dall'amministrazione per recuperare oltre 400mila euro di crediti e per chiedere la revoca della concessione. Il giudice ha rigettato la richiesta del gestore della sospensiva del pagamento coatto».
Paolo Guidone
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