Perché non stiamo tutto il giorno seduti sul divano? Perché il nostro

Mercoledì 5 Agosto 2020
Perché non stiamo tutto il giorno seduti sul divano? Perché il nostro corpo è una macchina fantastica. Immaginiamo di dover costruire un uomo: non possiamo insegnargli tutto, ed anzi sarà lui nel corso della vita a dover imparare cosa fare. E allora, come facciamo? Gli diamo il dono della ricompensa: fai qualcosa che presumo sia buono per te, ed ecco che sentirai dentro di te la ricompensa. Divino o pragmatico che sia, è questo il meccanismo che governa buona parte della nostra vita. Quando facciamo qualcosa che il nostro corpo interpreta come buono, veniamo ricompensati da una scarica di dopamina, la magica sostanza che ci segnala che quella cosa che abbiamo fatto è cosa buona e giusta: dammene ancora per favore.
È questa ricompensa che ci smuove, e fa sì che non siamo perennemente inchiodati sul divano. Buon cibo? Ottimo, dammene ancora. Un buon bicchiere? Ottimo, dammene ancora. Sesso? Ottimo, dammene ancora. La lista è lunga, e questo meccanismo ha dopotutto funzionato benissimo per migliaia di anni: le ricompense della nostra vita ci rendono attivi, cercando di farci vivere al meglio. Finché un giorno non è arrivato lo smartphone, il telefonino connesso ad Internet. Una invenzione di un decennio che si è incontrata col meccanismo che ha portato l'umanità fin qui. E qualcosa è cambiato. Perché lo smartphone ha così successo? Perché posso fare tantissime cose interessanti, come leggere le notizie, usare il navigatore e mille altre cose? No, il motivo principale sono le scariche di dopamina che sa regalarci. Ricevere una notifica da qualcuno, un messaggio, un mi piace su qualche rete sociale, tutte queste azioni ci regalano una dose di dopamina. Perché? Per il motivo che ci ha portato fino a qui, i rapporti con le persone. L'umanità ha avuto successo perché ci aiutiamo in massa, creiamo una società, abbiamo una parte sociale che è stata la nostra carta vincente per sconfiggere tutte le altre specie. È una carta vincente, e quindi ecco che viene rinforzata dal magico meccanismo della ricompensa. Facciamo un'azione sociale, aiutiamo gli altri, ci rendiamo simpatici, veniamo notati? Bum, ecco una bella scarica di dopamina a dirci che è cosa buona e giusta: continua così, la tua vita sarà migliore e l'umanità si rafforza. Invece di stare tutti seduti sul divano, a badare solo agli affari nostri, interagiamo, creiamo, andiamo oltre la nostra capanna. Ma l'ultimo arrivato dopo millenni, lo smartphone, ha cortocircuitato questa logica: dosi di dopamina a basso costo per tutti. Una specie di gran dispensatore di caramelle, una più buona dell'altra. Ed ecco il risultato degli ultimi sondaggi: boom di diffusione degli smartphone, all'insegna del grande slogan, più dopamina per tutti. Come se ne esce? Con quell'altra cosa che ci rende migliori: l'istruzione. Che ci dona grandissime dosi di dopamina, ma a lungo termine, rendendo migliore la nostra vita non solo per un instante ma per anni, dandoci una intera vita migliore e non solo momenti di illusione. Il telefonino non è così diverso dall'automobile: per guidarla ci hanno dovuto insegnare come si usa, altrimenti rischiamo di finire in un fosso e farci male. Ecco, col telefonino è più o meno lo stesso: invece di darlo a qualcuno a basta, bisognerebbe insegnargli come si usa. Altrimenti il rischio non è quello di uscire fuori strada, ma semplicemente di tornare nel posto da cui la dopamina cercava invece di allontanarci: di nuovo sempre seduti sul divano.
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