Non aspettatevi un thriller ansiogeno alla Jason Bourne con Matt Damon tutto muscoli

Venerdì 17 Settembre 2021
Non aspettatevi un thriller ansiogeno alla Jason Bourne con Matt Damon tutto muscoli e tatuaggi che si catapulta a Marsiglia deciso a far scagionare la figlia in prigione da 5 anni per un omicidio di cui si dichiara innocente. Come nel Caso Spotlight, anche nella Ragazza di Stillwater Tom McCarthy usa il film-inchiesta per scrutare dentro un'umanità alle prese con ciò che non conosce e, soprattutto, non comprende. Il regista americano parte creando un potente senso di spaesamento per il protagonista Bill, uomo chiuso nei confini mentali e fisici del proprio Paese, costretto a misurarsi con un ambiente alieno come la città francese, così eterogenea e mista, crogiolo di razze e culture, luminosa ma con un lato oscuro in cui convivono mare e bellezza, teatro contemporaneo e violenza delle gang, razzismo e pregiudizio.
Al centro il bravissimo Matt Damon, operaio di trivellatrici del profondo Oklahoma, tipico yankee con cappellino da baseball e occhialini da sole, passato d'alcolista e moglie suicida, passione per le armi e preghiera prima di toccare cibo, in un certo senso simbolo dell'America conservatrice di Trump ancorata a valori solidi che poi però si frantumano davanti a tutto ciò che appare diverso dai propri preconcetti. Deciso ad aiutare la figlia in galera, Bill trova un'alleata inaspettata nell'attrice Virginie (Camille Cottin) e nella sua figlioletta Maya, che ben presto si trasformano in famiglia, dandogli l'occasione di redimersi dalle sue mancanze di padre e di uomo.
Muovendosi dal thriller al dramma familiare per poi sfiorare quasi la tragedia, McCarthy si prende tutti i suoi tempi - anche troppi, più di due ore- per raccontare il dolore represso di padre che cerca la propria figlia, fuggita in Francia per liberarsi dal passato violento della famiglia. Un uomo che tenta di fare ammenda, di riparare un rapporto incrinato, di rimettere a posto i pezzi (non solo simbolicamente) della sua vita dando anche a Maya e Virginie un padre e un compagno. Nonostante il richiamo al delitto della giovane Meredith Kercher, del quale era stata accusata e poi assolta l'americana Amanda Knox, Stillwater va ben oltre, e con sguardo introspettivo, prova a riflettere sul tema dell'identità, così intimamente legata al luogo da cui si proviene. E dando voce alle emozioni di un padre disperato alla ricerca di una verità che non necessariamente porterà pace nella sua vita, McCarthy scruta senza pietà un Paese mai come adesso in crisi di identità, vacillante, sempre pronto a fare a pugni perchè non conosce altra regola, ma profondamente logorato dai propri demoni interiori. Un Paese in bilico che, forse, teme più se stesso che ciò che lo circonda.
Chiara Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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