Littizzetto, la battuta su Murano fa arrabbiare Brugnaro

Martedì 2 Febbraio 2021
IL CASO
VENEZIA Quella che doveva essere una battuta, magari infelice, si è trasformata in un caso politico. Con il sindaco Luigi Brugnaro in testa, che dal suo profilo social ha postato «perché rai3 consente a Luciana Littizzetto di screditare Venezia? A Murano non vengono fatti cigni e gatti storti, ma i maestri vetrai creano opere uniche al mondo. Il servizio pubblico dovrebbe evitare che la satira offenda le tradizioni di una città che compie 1600 anni». Tutto a causa di un intervento della comica torinese, durante la trasmissione Che tempo che fa, rivolto alle case farmaceutiche, alle quali chiedeva, con la sua consueta satira, quali fossero gli intralci nella produzione dei vaccini. «Cos'è che vi manca, le fiale? - si domandava la comica - ve le facciamo noi, siamo pieni di vetrerie, Murano, Burano, Torcello non aspettano altro. La molliamo un po' di fare cigni e gatti di vetro storti e ci mettiamo a fare le fiale». Commento che ha scatenato una scia di polemiche a Venezia e nelle isole. Alex Bazzaro, deputato e consigliere comunale di Venezia della Lega, esprime «sdegno per le parole di Luciana Littizzetto sulle storiche fornaci di Murano, Burano e Torcello. Presenterò una mozione di condanna in consiglio comunale. Sarà pure una comica, ma fare dell'ironia sulle nostre antiche maestranze vetraie non fa ridere nessuno. La sua è stata una battuta di pessimo gusto, offensiva e indegna del servizio pubblico radiotelevisivo. Ho provveduto a segnalare le frasi pronunciate da Littizzetto ai colleghi della commissione parlamentare di Vigilanza Rai per avviare opportune valutazioni. Ci auguriamo che, in un momento di lucidità, Littizzetto si renda conto di ciò che ha detto e che chieda almeno scusa». «Il turismo mordi e fuggi a Venezia - dice Simone Mian - va convogliato in posti dove fanno vedere i cigni e i gatti storti nei 5 minuti della tabella di marcia e non il vero lavoro del vetro di Murano, dove passione e tradizione si percepiscono appena si entra in una fornace. Purtroppo ciò che resta nella memoria di questo turismo è appunto qualche dimostrazione frettolosa». Debora Rossetto ride e preferisce non commentare, ricordando che quel genere di produzione richiede attrezzature di cui Murano non dispone, perché la sua vocazione è artistica. «Non saprei nemmeno come commentare una cattiveria del genere - aggiunge Simone Cenedese - se per far ridere deve offendere le nostre eccellenze io mi farei una domanda». «Non si calpestano le tradizioni millenarie con battute di cattivo gusto - conclude il presidente di Confcommercio e Camera di Commercio Massimo Zanon - vale per Venezia, così come per ogni altro posto d'Italia. La signora Littizzetto si scusi con la città».
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