In casa mezzo etto di eroina killer

Mercoledì 14 Agosto 2019
In casa mezzo etto di eroina killer
NUOVA EMERGENZA
MESTRE L'eroina gialla, sì quella killer, sta riprendendo piede in città. La conferma non solo dalla cronaca recente che continua a registrare casi di overdose - gli ultimi due, come riportato ieri, venerdì scorso per fortuna non mortali - ma anche dal fronte investigativo. Prova ne è l'operazione conclusa lunedì dai carabinieri di Mestre con l'arresto di tre spacciatori nella cui abitazione è stato trovato mezzo etto di eroina con principio attivo superiore a quella solitamente immessa nel mercato e per questo più pericolosa. E ancora una volta il circuito di commercializzazione della temibile sostanza risulta essere saldamente in mano ai nigeriani. E nigeriani sono anche le tre persone cui i militari dell'Arma hanno stretto le manette ai polsi al termine del blitz nell'appartamento in cui vivevano in via Livenza, in un condominio popolare a Carpenedo. Non è stato semplice individuare l'interno: ci sono voluti giorni appostamenti e di pedinamenti per stabilire con certezza l'esatta ubicazione e gli effettivi inquilini. Soggetti noti, questi ultimi, da poco più di un anno giunti in città è già denunciati o arrestati è più volte anche dalla polizia e dai vigili urbani: sempre e solo per reati connessi alla vendita di stupefacenti.
LA PERQUISIZIONE
Si tratta di Chigozie Nwagba, 31 anni, Bright Agbonteah (32) e Nonso Jude Okonkwo (28): l'accusa che gli ha fatto spalancare le porte del carcere di Santa Maria Maggiore è di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio in concorso. La perquisizione domiciliare, eseguita con l'ausilio di un cane antidroga della polizia locale, ha permesso di sequestrare oltre ai 50 grammi di eroina gialla, 20 grammi di cocaina e alcuni grammi di marijuana, il che fa supporre che il trio era in grado di servire una clientela quanto mai eterogenea. Inoltre oltre al materiale per il confezionamento delle dosi (cartine, bustine in plastica e bilancini) sono stati recuperati anche 3mila euro in contanti che, data la circostanza che nessuno dei tre lavora, si presume possano essere il guadagno dello smercio al dettaglio dello sballo.
IL GIRO
Secondo i riscontri degli uomini dell'Arma, i tre vendevano sia a domicilio, ma di più per strada, uscendo di casa con gli ordinativi specifici - raccolti con ogni probabilità via cellulare - in maniera tale che se fossero incappati in qualche controllo non avevano addosso una quantità tale da comportare l'arresto e che all'occorrenza poteva essere persino ingoiata. La piazza principale di scambio era innanzi tutto il vicino parco Albanese, ma pure le vie del quartiere Piave o l'area della stazione dei treni, dove i tre sono stati non di rado generalizzati. Ben dopo tuttavia la maxi operazione del luglio 2028 quando la Squadra mobile ha liberato il quartiere dall'organizzazione nigeriana che gestiva in maniera pressoché egemone i pusher e l'offerta di eroina gialla, grimaldello per conquistare il terreno e fidelizzare clienti tutt'altro che casuali alla ricerca di roba forte.
Monica Andolfatto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci