IL PUNTO
MESTRE «Se a Venezia le strutture alberghiere arrancano, il destino

Martedì 29 Giugno 2021
IL PUNTO MESTRE «Se a Venezia le strutture alberghiere arrancano, il destino
IL PUNTO
MESTRE «Se a Venezia le strutture alberghiere arrancano, il destino della filiera di Mestre è ben peggiore. È l'ora che l'offerta turistica della terraferma si renda indipendente dal centro storico». Così Claudio Scarpa, direttore dell'Associazione veneziana albergatori, commenta quella che solo un paio di settimane fa era sembrata una timida ripartenza del comparto turistico per la stagione estiva. Dal punto di vista del Covid, non c'è peggior cosa dei gruppi turistici, cioè la tipologia di visitatori che tradizionalmente pernotta in molti degli hotel di Mestre e che, per ovvi motivi, non sta più facendo ritorno sottolinea Scarpa - Molte realtà non apriranno fino all'anno prossimo, con deroga regionale per protrarre la chiusura oltre i 180 giorni. I pochi di nuovo in attività, lo hanno fatto con un numero di stanze limitato, contendendosi la clientela con Venezia, dove i prezzi stanno abbattendo la concorrenza. Mestre non è soltanto Venezia però prosegue È l'occasione perché usi questi mesi di pausa per affinarsi come prodotto turistico a partire dai suoi dintorni preziosi, come le ville Venete, l'M9, il centro commerciale di lusso a Noventa di Piave e le città d'arte vicine. Fotografa una situazione drammatica anche Gianluca Serra, direttore degli hotel Ambasciatori e Delfino in Corso del Popolo, nonché membro del Cda del Consorzio Concave, che tra Venezia e Mestre gestisce una sessantina di strutture. Il turismo non è ripartito afferma Serra L'occupazione in centro storico arriva al 60-70% nel fine settimana, scendendo al 20% nei giorni feriali. Le tariffe sono però dimezzate rispetto al 2019, con una redditività effettiva del 35% sabato e domenica, e del 12,5% da lunedì a venerdì. A Mestre il prezzo medio delle camere è sceso del 76%, con un'occupazione settimanale all'8% che sale al 20% nel weekend. Aiutano gli appalti con le università, Fincantieri, Enel, Telecom, e il turismo business che ha continuato a muoversi. Quanto ai visitatori veri e propri, andiamo incontro alla barriera del Redentore, cioè al crollo delle presenze a Mestre. La speranza è rivolta a settembre ma con le stanze a 80 euro a notte a Venezia non c'è partita prosegue Serra Un tavolo tecnico per creare un calendario condiviso del comparto turistico, dove discutere prezzi calmierati e convenzioni sarebbe auspicabile. Intanto un ringraziamento va a Prefetto e Questore per aver permesso al G20 di svolgersi in città senza che Venezia venisse bloccata a discapito degli albergatori.
IN CONTROTENDENZA
La clientela business cede il passo a famiglie di svizzeri, tedeschi, austriaci e francesi in villeggiatura. Un ricambio senza aumento di pressione evidenzia Marco Cecchinato dal Best Western Hotel Bologna in via Piave - Su 125 camere non ne occupiamo la metà, e la finestra delle prenotazioni non supera la settimana ma si struttura sul last-minute. La comunicazione poco chiara sulle regole Covid ha poi giocato un tiro mancino a chi, partendo da più lontano, si è scoraggiato, indirizzandosi in Spagna o Croazia dove le indicazioni sono arrivate prima. In controtendenza, l'Ao Hostel Venezia Mestre in via Ca' Marcello. Negli ultimi tre fine settimana di giugno l'occupazione media nelle due strutture da circa 1600 posti letto l'una, è stata del 45% racconta la sales manager Annalia Bassi con un aumento di fatturato del 57% rispetto allo stesso periodo di giugno 2020, e un +140% dei pernottamenti a confronto del giugno precedente. Aumentano le prenotazioni per luglio (+10% rispetto al 2020), con prevalenza di ospiti, esclusi i long stay, giovani e famiglie, da Italia, Germania e Olanda. Molti operai dei cantieri limitrofi e di Porto Marghera conclude Bassi soggiornano in ostello dalle due settimane ai 6-8 mesi.
C.Fra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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