IL PROGETTO
MESTRE Spesso si dimentica che L'umanità è il sale della

Venerdì 24 Maggio 2019
IL PROGETTO
MESTRE Spesso si dimentica che L'umanità è il sale della terra. La frase colpisce gli studenti delle scuole superiori, che decidono di stamparsela su magliette nere. L'hanno sentita in un documentario sulla vita di Sebastião Salgado, fotoreporter umano che hanno scelto come simbolo di Un tema da tratta...re, percorso di formazione sulla tratta degli esseri umani, organizzato dagli operatori del Servizio Protezione sociale e Centro antiviolenza della Direzione Coesione sociale del Comune di Venezia, concluso nei giorni scorsi al Teatro Momo.
Nell'ottobre scorso, in occasione della Giornata europea contro la tratta, il Servizio aveva presentato l'avvio di un progetto con due classi dell'Istituto Pacinotti e una classe del Liceo artistico Guggenheim di Venezia. I laboratori con gli studenti, finalizzati alla conoscenza del fenomeno, si sono tradotti nella produzione di elaborati, di ricerca e artistici, rappresentativi della loro visione sul tema. La classe 1.B del Pacinotti ha presentato Oltre ciò che vediamo e sentiamo, una proiezione di slide su dati raccolti a proposito dell'immigrazione che confermano come dal 1997 i reati siano diminuiti, e che solo una parte riguarda gli stranieri. Un grafico rappresentava anche l'Italia come uno degli ultimi paesi per l'accoglienza di richiedenti asilo. «Molto spesso i giovani che utilizzano Internet prendono le informazioni senza approfondirle - spiega Barbara Penzo, una delle coordinatrici del progetto -. Abbiamo provato a stimolarli alla ricerca e al senso critico, andando oltre agli slogan, ai luoghi comuni, alle frasi fatte». La classe 4.CH del Pacinotti ha rappresentato la performance Tra realtà e percezione: gli studenti hanno scritto il testo partendo da una foto che hanno visto su Instagram, che riportava la frase l'Italia è un paese ignorante. «Le regioni con più alto rischio di schiavitù, lavoro nero e sfruttamento non sono solo al sud - dice Elena -, ma anche in Piemonte e Lombardia». La 3.D del Guggenheim ha realizzato delle maschere di vetro, a rappresentare i volti delle donne nigeriane imbarcate e messe in vendita già alla partenza, esito del laboratorio Volti, riflessi, vetro, colore, dolore. La tratta è un fenomeno umano, e riguarda lo sfruttamento sessuale e lavorativo. L'anno scorso sono state 820 le persone coinvolte e i più colpiti sono stati i nigeriani, ma solo 132 hanno denunciato. Tra questi anche Luca, un ragazzo indiano che ha vissuto una grave situazione di sfruttamento sul lavoro. «Abbiamo avuto modo di capire come una persona di un altro stato vede la privazione di libertà» afferma Jacopo. «Coinvolgendo le classi a parlare di questi temi - dichiara l'assessore Venturini - creiamo consapevolezza e coscienza collettiva».
F.Spo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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