CONA
Oltre dodici chili di marijuana, per un valore al minuto, di otre 120mila euro, nascosti all'interni di un casolare abbandonato in via Kennedy, in comune di Cona. Sono stati i carabinieri della stazione di Cavarzere, mercoledì notte, a trovarla, durante un'operazione di controllo del territorio, iniziata nelle ore serali, che ha coinvolto diversi luoghi sospettati di essere funzionali al traffico di stupefacenti, tra cui il casolare in questione. Quando i militari sono entrati nell'edifico, sul pavimento di una delle stanze, hanno trovato le infiorescenze delle piante, evidentemente messe a seccare prima di essere sminuzzate e confezionate per lo spaccio. Le infiorescenze erano con tutta probabilità, il prodotto della coltivazione di un certo numero di piante di cannabis delle quali, però, al momento, non è stata trovata traccia.
Non è infrequente che gli spacciatori scelgano luoghi isolati, in mezzo ai campi, o ad altre coltivazioni (soprattutto il mais che, grazie alo suo sviluppo in altezza, può nascondere efficacemente le piante di cannabis) per le loro piantagioni illegali. Il rischio personale è minimo, perché è molto difficile sorprenderli al momento in cui si prendono la (poca, ma necessaria) cura della pianta e il guadagno può essere ingente. Il costo medio di questa sostanza, 10 euro al grammo, prometteva, appunto, un profitto potenziale di 120 mila euro.
Ma il rischio d'impresa più concreto è che le piante vengano scoperte, anche solo per caso, da chi coltiva i campi o li attraversa per andare a caccia o a pescano o che vengano scorte nei servizi di controllo aereo del territorio.
In questo caso le coltivazione, invece, era andata a buon fine e le infiorescenze erano quasi pronte per il confezionamento e il casolare vuoto ed apparentemente disabitato da anni (vi era stato uno sfratto nel 2014) era un buon magazzino. Al momento non ci sarebbero evidenti indizi sui possibili conduttori della coltivazione ma i carabinieri stanno indagando e, se qualche cittadino avesse notato, recentemente, movimenti di persone attorno al casolare in via Kennedy, l'invito è di contattare i carabinieri di Cavarzere o della Compagnia di Chioggia. (d.deg.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Oltre dodici chili di marijuana, per un valore al minuto, di otre 120mila euro, nascosti all'interni di un casolare abbandonato in via Kennedy, in comune di Cona. Sono stati i carabinieri della stazione di Cavarzere, mercoledì notte, a trovarla, durante un'operazione di controllo del territorio, iniziata nelle ore serali, che ha coinvolto diversi luoghi sospettati di essere funzionali al traffico di stupefacenti, tra cui il casolare in questione. Quando i militari sono entrati nell'edifico, sul pavimento di una delle stanze, hanno trovato le infiorescenze delle piante, evidentemente messe a seccare prima di essere sminuzzate e confezionate per lo spaccio. Le infiorescenze erano con tutta probabilità, il prodotto della coltivazione di un certo numero di piante di cannabis delle quali, però, al momento, non è stata trovata traccia.
Non è infrequente che gli spacciatori scelgano luoghi isolati, in mezzo ai campi, o ad altre coltivazioni (soprattutto il mais che, grazie alo suo sviluppo in altezza, può nascondere efficacemente le piante di cannabis) per le loro piantagioni illegali. Il rischio personale è minimo, perché è molto difficile sorprenderli al momento in cui si prendono la (poca, ma necessaria) cura della pianta e il guadagno può essere ingente. Il costo medio di questa sostanza, 10 euro al grammo, prometteva, appunto, un profitto potenziale di 120 mila euro.
Ma il rischio d'impresa più concreto è che le piante vengano scoperte, anche solo per caso, da chi coltiva i campi o li attraversa per andare a caccia o a pescano o che vengano scorte nei servizi di controllo aereo del territorio.
In questo caso le coltivazione, invece, era andata a buon fine e le infiorescenze erano quasi pronte per il confezionamento e il casolare vuoto ed apparentemente disabitato da anni (vi era stato uno sfratto nel 2014) era un buon magazzino. Al momento non ci sarebbero evidenti indizi sui possibili conduttori della coltivazione ma i carabinieri stanno indagando e, se qualche cittadino avesse notato, recentemente, movimenti di persone attorno al casolare in via Kennedy, l'invito è di contattare i carabinieri di Cavarzere o della Compagnia di Chioggia. (d.deg.)
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