Demolizione dei binari per il porto

Mercoledì 2 Settembre 2015
Niente treni, tutti a Rovigo in pullman fino al 13 settembre. Sistemi Territoriali ha infatti sospeso il servizio sulla tratta Chioggia - Rovigo per lavori di manutenzione sulla linea. Per i pendolari, già provati da continui ritardi e corse soppresse, non è una bella notizia. «La tratta Chioggia-Rovigo - spiega un pendolare, Luca Sassetto - in pullman viene coperta in un'ora e 40 minuti, circa 33 minuti in più del treno. Ovvio il disagio per chi deve raggiungere Rovigo per lavorare o che deve poi prendere il treno per altre città. Nel 2005 gli stessi treni (non li hanno mai cambiati) per fare la stessa tratta con le stesse fermate, impiegavano 57 minuti, dieci in meno di adesso. Invece di migliorare si peggiora. Il tutto senza dimenticare la soppressione di alcune corse estive che ha obbligato parecchi lavoratori ad usare l'auto per andare a lavorare». Disagi che sarebbero meglio sopportati se i lavori servissero a migliorare la linea. Dalla comunicazione di Rete Ferroviaria Italiana si scopre che gli operai, più che sistemando, stanno demolendo i binari dello scalo merci III, IV, V e VI e i relativi scambi. E soprattutto, viene soppresso il raccordo con Val da Rio, ossia il collegamento ferroviario con il porto. In questi anni si era investito per i collegamenti portuali e ora tutto viene cancellato. Il sindaco Giuseppe Casson è perplesso: «La presa di posizione di Ferrovie dello Stato è del tutto incongruente con le prospettive di sviluppo della portualità chioggiotta e lagunare ed andrà integralmente rivista. Non c'è dubbio che sino ad oggi non vi sia stata adeguata corrispondenza tra le importantissime infrastrutture portuali realizzate in Val da Rio negli ultimi 30 anni e la concreta operatività del nostro porto. Ma le prospettive vanno in una direzione opposta e il mio lavoro è inteso a garantire l'inclusione dello scalo chioggiotto in dainamiche più ampie, principalmente lagunari, ma non solo. Le uniche capaci di assicurare futuro ad un porto che se continua a correre da solo rischia di non andare lontano».
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