CAVALLINO - Ci è voluto il Palio d'Arte del giugno scorso, intitolato Cavallo bizantino, abbinato al 18° Palio Remiero di Cavallino-Treporti, per scoprire in Luigi Ballarin cittadino autoctono di questa terra, artista apprezzato, di notorietà internazionale. L'opera ha il merito di aver aperto la strada alla prima e solenne esposizione nel Comune di origine di Luigi Ballarin, dopo anni di sua intensa attività artistica svolta anzitutto ad Istanbul. L'esposizione è in allestimento nella elegante galleria d'arte Union Lido, villaggio turistico-balneare resort 5 stelle in Cavallino. L'inaugurazione avverrà domani, 10 agosto alle 18.30; esposizione dal 10 al 31 agosto; orari apertura al pubblico: 18-22,30.
Sono esposte una trentina di tele considerevoli, alcune delle quali a monosoggetto come il Cavallo bizantino, attorniato da alcune incantevoli varianti, fulcro della mostra. La maggior parte sono grandi pannelli (150 x 150 cm), che constano, a loro volta, di una serie di sottomultipli giustapposti (25 x 25 cm) dipinti dal maestro con la tecnica dell'arabesco nell'accezione di ornato pittorico minuzioso, a motivi e segni geometrici strettamente e armoniosamente ripetuti con aggiunta del tocco punteggiato. È questa un'espressione pregnante dell'arte islamica che l'artista veneziano assimila da anni per innamoramento, metabolizzandola in un canto tra poesia e sogno. La ricerca estetica di Luigi Ballarin si esplicita, anzitutto, in forme geometriche, morfemi mentali trasposti sulla tela che richiamano dettagli di antichi fregi, di ceramiche o di stoffe preziose di gusto mediorientale. Sono riquadri incantevoli per efficacia grafica, cromatica e compositiva, con una propria ed esclusiva bellezza e dignità estetica e narrativa.
Egidio Bergamo
© riproduzione riservata
Sono esposte una trentina di tele considerevoli, alcune delle quali a monosoggetto come il Cavallo bizantino, attorniato da alcune incantevoli varianti, fulcro della mostra. La maggior parte sono grandi pannelli (150 x 150 cm), che constano, a loro volta, di una serie di sottomultipli giustapposti (25 x 25 cm) dipinti dal maestro con la tecnica dell'arabesco nell'accezione di ornato pittorico minuzioso, a motivi e segni geometrici strettamente e armoniosamente ripetuti con aggiunta del tocco punteggiato. È questa un'espressione pregnante dell'arte islamica che l'artista veneziano assimila da anni per innamoramento, metabolizzandola in un canto tra poesia e sogno. La ricerca estetica di Luigi Ballarin si esplicita, anzitutto, in forme geometriche, morfemi mentali trasposti sulla tela che richiamano dettagli di antichi fregi, di ceramiche o di stoffe preziose di gusto mediorientale. Sono riquadri incantevoli per efficacia grafica, cromatica e compositiva, con una propria ed esclusiva bellezza e dignità estetica e narrativa.
Egidio Bergamo
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