(d.gh.) Dopo un anno e mezzo di restauri ha riaperto ieri Ca' Dolfin, palazzo veneziano del XVI secolo e una delle sedi più prestigiose di Ca' Foscari. Doveva essere un giorno di festa per il rettore Carlo Carraro, che concluderà il 30 settembre la sua esperienza alla guida dell'ateneo, e per la soprintendente Renata Codello che ha illustrato i complessi restauri, costati 1,8 milioni di di euro (soffitto, affreschi, giardini, messa in sicurezza dell'edificio, 100 posti). Assente il neorettore Michele Buglisi. La cessione del secondo e del terzo piano alla Fondazione Ca' Foscari e l'impossibilità di conoscerne i bilanci ha spinto un centinaio lavoratori di Ca' Foscari e i rappresentanti studenteschi a manifestare. «È inammissibile hanno spiegato i lavoratori che in tempi di ristrettezze sia possibile un ampio travaso di fondi pubblici a una fondazione privata». «In realtà ha replicato il rettore Carraro questi spazi vengono dati alla Fondazione per permettere il restauro di Ca' della Zorza, dove saranno collocati gli uffici amministrativi di Ca' Foscari». In serata il rettore ha reso noto il bilancio della Fondazione Ca' Foscari, che figura in pareggio, con aumento dei costi di produzione per servizi (3.910.706 euro) e costo di personale (421.841 euro). Da notare: nell'anno 2012 la Fondazione ha totalizzato 1.671.218 milioni di euro di debiti e 466.915 euro di crediti e nel 2013 1.383.949 milioni di euro di debiti e 600.136 euro di crediti.
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