Bassano celebra il suo Ponte con un omaggio a Palladio

Martedì 27 Aprile 2021
LA MOSTRA
Metà maggio è la data di fine lavori, prevista per contratto, del tanto lungo, atteso e discusso restauro del Ponte Vecchio del comune di Bassano del Grappa. Non si sa ancora se poi l'inaugurazione dell'amato monumento, conosciuto anche come il Ponte degli Alpini, avverrà nello stesso mese o sarà rinviata ad ottobre. Intanto arriva la notizia della prima iniziativa per celebrare decorosamente questo importante momento: la mostra Palladio, Bassano e il Ponte. Invenzione, storia, mito curata da Guido Beltramini, Barbara Guidi, Fabrizio Magani e Vincenzo Tiné, in programma dal 29 maggio al 10 ottobre ai Musei Civici di Bassano. L'esposizione è promossa dal comune di Bassano ed è frutto di una sinergia fra il Museo Civico, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza e il Centro Studi Internazionali di Architettura Andrea Palladio-Palladio Museum di Vicenza.
IL CINQUECENTO
La mostra, che ripercorrerà la travagliata storia del celebre ponte, metterà al centro Andrea Palladio che, a differenza della maggior parte deI colleghi cinquecenteschi, è un architetto di ponti: di pietra, di legno e di carta. Proprio i suoi ponti di carta hanno avuto un impatto più marcato sulla cultura figurativa dei secoli successivi: pubblicati sulle pagine dei Quattro Libri, il trattato edito a Venezia nel 1570, diventeranno i protagonisti dei sogni degli artisti del Settecento. Algarotti chiederà a Canaletto di fargli vedere il ponte di Rialto come lo aveva pensato Palladio, ma anche Bellotto, Carlevarijs e Piranesi faranno dei ponti uno dei soggetti privilegiati delle loro vedute. Il Ponte degli Alpini, divenuto il simbolo stesso della città ai piedi del Grappa, ma anche, secondo il sindaco Elena Pavan, «simbolo di due sponde che si incontrano, luogo metaforico e fisico del dialogo e del confronto», è stato distrutto e ricostruito innumerevoli volte, a partire almeno dall'inizio del tredicesimo secolo e nel 1570 è stato riprogettato da Palladio (1508-1580), in virtù della sua importanza storica, architettonica e identitaria.
I RESTAURI
Riconosciuto Monumento Nazionale, dal 2017 è stato sottoposto a un lungo intervento di restauro strutturale, costato oltre 7 milioni di euro, dal momento che presentava aspetti di forte degrado e numerose deformazioni, sia per quanto riguarda le strutture al livello della pavimentazione, segnata da cedimenti progressivi, sia in quelle sommerse ed emerse dall'acqua del fiume Brenta, sul quale si eleva. La singolare struttura del ponte presenta ancora un forte legame con la versione palladiana, con le sue quattro stilate lignee a sorreggere le cinque campate e la sua tipica copertura a capanna, corredata oggi anche da una nuova illuminazione. Il percorso della mostra, accompagnato da un elaborato volume scientifico, si snoderà a partire da disegni originali di Palladio (l'invenzione della prima sezione), libri cinquecenteschi, mappe antiche, dipinti del Settecento, fotografie di fine Ottocento, modelli di studio contemporanei.
La seconda sezione (la storia) racconterà la vita del Ponte Vecchio a partire dalle origini medievali attraverso pitture, libri, mappe e fotografie. Il percorso si concluderà con il tema del mito, quindi con i meravigliosi dipinti di artisti come Bellotto, Carlevarijs, Canaletto e Guardi, che trasporteranno il visitatore in una dimensione onirica, quasi a volere lasciare proprio alla fine in bocca quel sapore di sogno da portare a casa come souvenir.
Elena Ferrarese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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