VIDOR
(c.b.) Nei giorni scorsi il fiume Piave, in località Sghirlo, si è trasformato nel set di alcune delle scene del documentario Fucilateli! Commissione parlamentare d'inchiesta su Caporetto 1918-19 prodotto dalla vicentina Sole e Luna Production per la regia di Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon. Il film, che uscirà a novembre, è un focus su ciò che avvenne nell'ottobre 1917, a seguito della disfatta di Caporetto, e sulla costituzione, nel gennaio 1928, della Commissione parlamentare d'inchiesta su Caporetto, che mise in discussione l'operato di molti generali e comandanti, sospettati di aver usato i propri poteri in modo illegittimo. Con una chiave di lettura moderna, il documentario parlerà dei casi di fucilazione di soldati italiani per ammutinamento, insubordinazione e rivolta. Il motivo delle riprese a Vidor, si lega ad una vicenda accaduta proprio sul Ponte di Vidor nel novembre 1917: si racconta di un sergente che passato il Piave, una volta arrivato sulla sponda destra, iniziò a sparare contro i soldati italiani, senza fucile, che arrivavano dalla ritirata di Caporetto e che volevano pure andare al di là del fiume sacro alla Patria. Un fatto non documentato, ma che si suppone sia vero viste le tante testimonianze di tensione che si respiravano all'epoca. Il documentario dedicherà un focus sulla giustizia militare del tempo, che si pone l'obiettivo di rispondere a molte domande rimaste inevase e che per cent'anni hanno animato la coscienza umana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA (c.b.) Nei giorni scorsi il fiume Piave, in località Sghirlo, si è trasformato nel set di alcune delle scene del documentario Fucilateli! Commissione parlamentare d'inchiesta su Caporetto 1918-19 prodotto dalla vicentina Sole e Luna Production per la regia di Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon. Il film, che uscirà a novembre, è un focus su ciò che avvenne nell'ottobre 1917, a seguito della disfatta di Caporetto, e sulla costituzione, nel gennaio 1928, della Commissione parlamentare d'inchiesta su Caporetto, che mise in discussione l'operato di molti generali e comandanti, sospettati di aver usato i propri poteri in modo illegittimo. Con una chiave di lettura moderna, il documentario parlerà dei casi di fucilazione di soldati italiani per ammutinamento, insubordinazione e rivolta. Il motivo delle riprese a Vidor, si lega ad una vicenda accaduta proprio sul Ponte di Vidor nel novembre 1917: si racconta di un sergente che passato il Piave, una volta arrivato sulla sponda destra, iniziò a sparare contro i soldati italiani, senza fucile, che arrivavano dalla ritirata di Caporetto e che volevano pure andare al di là del fiume sacro alla Patria. Un fatto non documentato, ma che si suppone sia vero viste le tante testimonianze di tensione che si respiravano all'epoca. Il documentario dedicherà un focus sulla giustizia militare del tempo, che si pone l'obiettivo di rispondere a molte domande rimaste inevase e che per cent'anni hanno animato la coscienza umana.
