Sarmede, il blitz non ferma il vax day

Domenica 7 Novembre 2021
Sarmede, il blitz non ferma il vax day
LA SANITA'
TREVISO I contagi aumentano ma i numeri non sono da zona gialla. Lo ribadisce il direttore dell'Usl Francesco Benazzi dal vax day di Sarmede che ha visto vaccinarsi 81 persone in poche ore. E questo nonostante l'azione di disturbo di un gruppetto di no vax. «Non cedete il vostro Green pass perché fate del male a voi stessi e a chi lo date, perché è una persona che così non fa il tampone e potrebbe contagiare altri». Benazzi ha lanciato anche questo appello ieri essendo Sarmede, uno dei comuni con il minor numero vaccinati anti-Covid, il 55% delle popolazione over 12 rispetto alla media provinciale dell'82%.
IL VAX DAY
L'Usl 2, ospitata nella sala al piano terra del municipio del Paese delle Fiabe, ha somministrato in tre ore e mezza a 34 persone il vaccino antinfluenzali e a 47 quello anti-Covid, tutte terze dosi meno quattro prime dosi, due a persone anziane e due a dei giovani. «L'afflusso è buono: ringrazio il sindaco Larry Pizzol per l'ottimo lavoro di comunicazione fatto con i cittadini ha commentato ieri mattina, poco prima della chiusura dell'iniziativa, il direttore Benazzi -. Una giornata da ripetere nelle zone di confine poste lontano dai punti vaccinali. In questo modo possiamo convincere più persone a fare la vaccinazione anti-Covid».
Irremovibili invece sul no alla vaccinazione un gruppetto di persone che ieri mattina è arrivato a Sarmede, nella piazza di fronte al municipio, per manifestare il proprio dissenso con gli slogan Basta paura! Il Covid si cura, non serve la puntura! Sì alle terapie domiciliari e Siamo nati liberi, cerchiamo di esserlo ancora. «Siamo qui a manifestare per la libertà di scelta hanno spiegato Andrea Busiol e Francesco De Zan -. Non ci siamo vaccinati perché abbiamo paura degli effetti avversi del vaccino». Entrambi hanno deciso di non sottoporsi al tampone, dunque fino a gennaio non lavoreranno.
I NUMERI
Dentro il municipio, invece, 81 persone, la buona parte anziane, erano convinte della vaccinazione. «Sono qui per la terza dose ha spiegato una signora del paese e non ho avuto alcun dubbio nel farla».
«La terza dose ricorda il direttore generale dell'Usl 2 ci protegge dall'entrata in ospedale e dall'andare in terapia intensiva: è significativo che gli over 60 facciano la terza dose. Dopo sei mesi dalla seconda dose la difesa anticorpale scende, dunque la terza dose diventa quasi d'obbligo per evitare che si manifesti la sintomatologia». Al momento nel territorio trevigiano si è vaccinato l'82% della popolazione over 12. «La situazione è buona commenta Benazzi -. Sarebbe però opportuno che tutti facessero la prima dose: così si garantirebbe l'immunità di gregge».
A ieri, sabato, i ricoverati Covid erano 46, compresa una ventina di persone dell'ospedale di comunità di Vittorio Veneto. Tre le persone in terapia intensiva: «Due ci auguriamo escano nel più breve tempo possibile l'auspicio del direttore generale -. Due persone non sono vaccinate, una lo è, ma erano passati più di sei mesi dalla seconda dose ed ha pluri-patologie».
Al momento i pazienti Covid vengono concentrati nell'ospedale Covid di Vittorio Veneto, ma al bisogno l'Usl 2 è pronta ad aprire una quarantina di posti letto nel reparto di malattie infettive di Treviso e una ventina nell'ospedale di Montebelluna. In questo momento la situazione è sotto controllo e c'è un buon margine di posti letto. Nelle case di riposo della Marca Trevigiana si registravano a ieri due persone positive vaccinate e in fase di negativizzazione, che non hanno avuto bisogno dell'ospedale.
IL PERSONALE
Quanto al personale ospedaliero, Benazzi ricorda come «i sospesi sono al momento 120, ma già in 16 hanno deciso di vaccinarsi e di fare la prima dose. Speriamo che altri emulino i colleghi». A questi sanitari non vaccinati se ne aggiungono un'altra ottantina di extra ospedalieri, su un totale di 6.534 figure sanitarie operative sul territorio e negli ospedali. Oltre alla terza dose anti-Covid, l'Usl 2 ha avviato la vaccinazione antinfluenzale che da lunedì 8 novembre nei vax-point sarà aperta anche alla popolazione con meno di 60 anni che ha patologie o sono soggetti fragili, mentre per gli over 60 la vaccinazione antinfluenzale continua negli studi dei medici di famiglia.
Claudia Borsoi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci