Sananda Maitreya un altro nome per la nuova vita del musicista

Venerdì 20 Luglio 2018
Quel nome, oggi, non lo vuole più sentire. Guai ricordarglielo, butti ricordi, soprattutto perché legati a un successo planetario difficile da gestire, con milioni di dischi venduti ovunque e brani rock, pop e rhythm and blues che ancora oggi si ascoltano e si ballano, a partire dall'elegante Dance litte sister, e poi Sign your name e Wishing well. «Quello era l'uomo che viveva del successo e di tutte le cose effimere che la popolarità porta con sé - diceva lo scorso autunno a La Stampa - Superficialità che porta alla dissoluzione e alla morte. Sono sempre stato un artista e non una star e ho preferito vivere piuttosto che godere di ciò che gli altri vedono nella tua vita». Non si sapesse che quel Sananda Maitreya, nome con il quale si è ribattezzato nel 1995 e diventato legale nel 2001, e che ieri sera ha aperto Suoni di Marca, è proprio quel Terence Trent D'Arby che ha scatenato milioni di adolescenti a fine anni Ottanta, oggi forse sarebbe difficile prestare attenzione a questo artista dal nome difficile da pronunciare e memorizzare, alle prese con un triplo album Prometheus & Pandora che celebra trent'anni di carriera con 53 canzoni. Lui sembra non curarsene: Sananda Maitreya sia, e per sempre. Dell'aristocratico e fascinoso Terence Trent D'Arby restano i dreadlock, il bel sorriso e la musica recente post millennium rock, ispirata e ricercata al tempo stesso. In linea con la sua nuova vita, che ora si svolge in Italia, a Milano, dove vive da tempo con moglie e due figli. «Sono nato sotto il segno dei Pesci, nuoto controcorrente, è la mia natura» (ChP.).
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