Post razzisti: Sforzin verso l'addio

Lunedì 13 Maggio 2019
VITTORIO VENETO
Si avvia verso il passo indietro Tancredi Sforzin, l'insegnante elementare e militante di Casa Pound candidato consigliere comunale nella lista di Toni Miatto nel mirino per frasi razziste. «Fanno pulire ai negri il Meschio quando non sono in grado di lavarsi nemmeno le mutande». Una frase scritta sui social anni fa ma che ha scatenato una buriana e potrebbe costargli una denuncia da parte del dirigente scolastico di Gaiarine, la scuola in cui presta servizio. Per questo il giovane candidato vittoriese, maestro elementare, pare sia stato consigliato dalla sua stessa parte di mettere a tacere le polemiche uscendo volontariamente di scena.
GIORNATA CONVULSA
E' stata una domenica concitata tra le fila del centrodestra vittoriese. Fatta di telefonate, consulti e incontri. «Stanno facendo una valutazione, credo alla fine farà un passo indietro ma è chiaro che ogni singolo consigliere risponde per sè delle proprie affermazioni. Tanto più in una lista civica in cui le persone vengono scelte al di là dell'appartenenza politica» spiegava ieri al telefono Gianantonio Da Re. «E' inutile che la Lega oggi lo scarichi -gli risponde però di rimando Marco Dus, candidato sindaco del Pd- Tacredi Sforzin è un figlio politico di Toni da Re, già candidato 5 anni fa nella sua lista e risultato secondo in ordine di preferenze». La verità è che le affermazioni del docente elementare, di cui da tempo è nota l'appartenenza a Casa Pound, rischiano di mettere in grave imbarazzo la campagna elettorale di Miatto.
PRESSIONI
«Comprendiamo che il candidato sindaco di centrodestra sia in difficoltà-conclude Dus- Miatto si pone come moderato. In realtà utilizza la tecnica del cavallo di Troia. In lista con lui ci sono diversi esponenti di estrema destra, non solo Sforzin. E non è bastato che l'aspirante consigliere, per ridarsi una verginità politica, abbia cancellato tutto dai suoi profili nel momento in cui ha deciso di scegliere in campo. Le sue frasi, peraltro note, sono state conservate dall'Osservatorio Antifascista Vittoriese che alcune settimane fa aveva lanciato l'allarme». Ieri, in prima battuta, Sforzin aveva risposto sicuro: «Passo indietro? La mia candidatura non è in discussione». Oggi pare che all'interno della lista si siano fatte pressioni da più parti per un'uscita di scena. Ma la vicenda del 36enne vittoriese rischia di avere una doppia ricaduta.
LE REAZIONI
Il dirigente scolastico di Gaiarine, dove Sforzin presta servizio come insegnante alla scuola primaria, sta valutando la denuncia. «Aspetto ad esprimermi, prima voglio parlare con il dirigente scolastico ed il provveditore -commenta Elena Donazzan, assessore regionale all'istruzione- certo queste frasi sono squalificanti e si commentano da sè». Sdegno anche dalla Prefettura. «Mi sembrano forme di razzismo becero -accusa Maria Rosaria Laganà- come aspirante consigliere ma soprattutto maestro ed educatore dovrebbe astenersi dal postare certi commenti sui social». La Prefettura ragiona anche sul profilo di incandidabilità. «Posto che non è il Prefetto a dover decidere, bisognerà capire se l'Anpi intende sporgere denuncia per istigazione all'odio razziale. In quel caso verrà valutata».
LE FRASI
36 anni,con chiare simpatie negli ambienti della destra estrema, Tancredi Sforzin tiene un blog, l'intellettuale dissidente. E' un volto noto, ha un bacino di simpatizzanti. Alcune settimane fa lui e un'altra candidata nella lista di Toni Miatto sono finiti nel mirino dell'Osservatorio Antifascista Vittoriese e dell'Anpi. La relazione riportava una silloge di frasi apparse sui social di Sforzin. «È arrivato il grande giorno, stasera brucerò sul Panevin tutti i libri di Gramsci che troverò nella biblioteca di Vittorio Veneto. La comunità non ha bisogno di leggere quello schifo: il fuoco sacro degli antichi curerà e guarirà tutti i mali del corpo e della mente. Panevin vs comunismo». A far scoppiare la bomba in città è stata però un'altra frase. «Ogni protesta degli immigrati, per come la vedo io, è illegittima. Quando poi la fanno gli africani che sono dei vittimismi cronici, farei sparare sulla folla». Infine la frase sui neri e il Meschio, che pare aver messo il definitivo freno a mano sulle sue aspirazioni elettorali.
Elena Filini
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