Paolin pensa da deputato «Già parlato con De Carlo»

Domenica 5 Luglio 2020
LA PRESENTAZIONE
TREVISO Non c'è ancora l'ufficialità. Ma ormai manca davvero solo quella. Giuseppe Paolin, 53 anni, leghista di Possagno, pensa già da parlamentare. Dopo due anni e mezzo di attesa, il riconteggio del voto uninominale lo ha fatto rientrare alla Camera al posto di Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore ed esponente di Fratelli d'Italia. Alla luce di questo, non è un dramma attendere qualche altra settimana per avere la comunicazione formale. Le stime sui tempi necessari per concludere le operazioni tecniche dicono che si arriverà ad agosto. In piena estate, però la cosa potrebbe slittare anche a settembre. «Aspetto l'ufficialità perché anche l'altra volta mi era arrivato un telegramma che mi invitava ad accreditarmi come onorevole spiega il responsabile organizzativo della Liga Veneta invece poi sono andato a Roma e lì le cose non sono andate così». Paolin, però, ha già parlato con lo stesso De Carlo. È stato proprio quest'ultimo a confermargli la staffetta a Montecitorio. «De Carlo è stato un galantuomo sottolinea mi ha suggerito di non prendermi ferie, dicendomi che era contento per me». Dopodiché è arrivata anche la telefonata del governatore Luca Zaia. «Giustizia è fatta», gli ha detto il presidente della Regione. Per Paolin, già assistente del sottosegretario Gianpaolo Dozzo, non è la prima volta alla Camera. Il precedente, però, era stato davvero fugace. Un paio di settimane dopo le ultime elezioni politiche era risultato eletto deputato per 48 ore. Il tempo di subentrare all'esponente di Fratelli d'Italia dopo la ripetizione dello spoglio in Calabria, presentarsi a Montecitorio per partecipare alle operazioni di accreditamento e scoprire che l'infernale meccanismo dei resti previsto dal Rosatellum aveva scatenato un effetto domino sul Veneto, per cui il sindaco di Calalzo di Cadore era diventato parlamentare di fatto al posto suo. Adesso, dopo due anni e mezzo, si cambia ancora, con De Carlo che lascia il seggio allo stesso Paolin. Pur con i suoi tempi lunghi, la macchina elettorale è arrivata a un risultato, che si auspica definitivo. La correzione di una serie di errori di trascrizione tra le colonne di Forza Italia e Fratelli d'Italia, valutata nel riparto nazionale delle preferenze, ha infatti comportato la decurtazione di circa 20mila consensi per Fratelli d'Italia, che ha così perso il diciannovesimo deputato, De Carlo, appunto, a favore della Lega, il cui primo dei non eletti era proprio Paolin.
M.Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci