«Nessun rumore di lite o di rissa ci hanno svegliato le ambulanze»

Sabato 20 Luglio 2019
«Nessun rumore di lite o di rissa ci hanno svegliato le ambulanze»
RISVEGLIO CHOC
VITTORIO VENETO «Non abbiamo sentito nulla, nemmeno un rumore che ci potesse far ipotizzare che dentro a quella casa si stesse consumando un delitto». Sono stati i lampeggianti e le sirene delle ambulanze e dei mezzi dei carabinieri accorsi in via Cal de Romani, nel cuore della notte, a richiamare i vicini che a quell'ora dormivano, inconsapevoli di quanto si era poco prima verificato all'interno dell'abitazione al civico 7, interno 2, della via. «Verso le tre testimonia un residente della via ho sentito una sirena. Ero a letto. Mi sono alzato e affacciatomi alla finestra, che dà sulla strada, ho visto una fila di auto dei carabinieri e due ambulanze, oltre all'automedica. Ho sentito che un carabiniere bussava alla porta, poi una delle due donne ha detto arriviamo ed ha aperto la porta. Ma prima di quel brusco risveglio né io, né mia moglie abbiamo sentito rumori o gente che baruffava». «Non ho sentito nulla» dice un'altra vicina, mentre un altro riferisce di aver sentito, nel cuore della notte, il cane di Patrizia, un Dobermann, abbaiare a lungo. «Sapevo che oltre a Patrizia in quella casa viveva da alcuni mesi una donna, un'amica, oltre al compagno di Patrizia, Paolo. Ma tutti e tre conducevano una vita riservata racconta un vicino -. Lui lo si vedeva andare via e tornare a casa con il motorino».
RISERVATI
Tra i residenti di via Cal de Romani e del vicino Borgo Olarigo nessuno può dire di conoscere Paolo Vaj, né Patrizia Armellin, né l'amica Angelica Cormaci che da inizio anno era venuta ad abitare nella casa della 52enne. Gente che conduceva la sua vita in casa, protetti da un alto muro di cinta e da un portone in ferro che non faceva intravedere nulla della corte interna della vecchia casa contadina ristrutturata. Patrizia era nata qui, dove tutt'ora risiedono in un altro lato della casa il papà e la mamma. Ma tra la gente del posto, pochi si ricordano di lei. Molti avrebbero addirittura difficoltà a riconoscerla perché per molti anni non si era più vista. Per seguire Paolo, anni fa si era trasferita a Milano (città natale dell'uomo), poi insieme avevano vissuto in Grecia. Poi lei si era sposata con un altro uomo nel 2014 e si era trasferita ad Ancona. Anni fa il rientro a Vittorio Veneto nell'abitazione di via Cal de Romani. Con Paolo, Patrizia aveva anche aperto un ristorantino in città, in via Dante, a lato della caserma della guardia di finanza, nel periodo successivo alla fioreria e prima dell'attuale lavanderia. Ad inizio anno Patrizia aveva accolto nella sua casa l'amica Angelica, pure persona riservata. Nessuna delle due aveva allacciato rapporti di vicinato. Poi, intorno a Pasqua, Paolo aveva fatto ritorno a Vittorio Veneto. Il matrimonio di Patrizia era ormai naufragato e i due, che a suo tempo si erano conosciuti su Facebook, avevano riallacciato i rapporti e la relazione. La notizia dell'omicidio dell'uomo ha scosso ieri mattina tutti i residenti di via Cal de Romani e di Borgo Olarigo. Le numerose auto dei carabinieri parcheggiate fin dal cuore della notte nella zona dell'ex circolo di Olarigo hanno attratto l'attenzione di numerosi residenti, fino a capire che qualcuno di grave era accaduto vedendo i carabinieri dei Ris, con le loro tute bianche, aggirarsi per l'abitazione di via Cal de Romani. In mattinata è arrivata anche l'ambulanza veterinaria della clinica di Conegliano che ha preso in custodia il cane Dobermann di Patrizia. Fino all'ora di pranzo, quando anche l'ultima macchina dei carabinieri ha lasciato il borgo, molti residenti hanno seguito da distante la vicenda, interrogandosi su cosa fosse successo e increduli poi che un uomo fosse stato ucciso. Un uomo che, sebbene avesse già vissuto anche in passato in quella casa, era per tutti uno sconosciuto.
Cla. Bo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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