TREVISO (mf) «Grazie. Con la tua impresa e il tuo coraggio hai sensibilizzato tutta l'Italia sulla fibrosi cistica». Sono le parole con cui Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl, ha accolto ieri Christian Cappello. Dopo 4.580 chilometri percorsi a piedi su e giù per l'Italia per raccogliere soldi per la ricerca contro la malattia che colpisce un neonato ogni 2.500, la più diffusa tra le forme rare. Ieri Christian è arrivato nel reparto di Pediatria del Ca' Foncello. L'ultima tappa in un centro specializzato nella cura della fibrosi cistica del suo viaggio della solidarietà iniziato in aprile, dopo la morte della compagna, Marta Lazzarin, la 34enne di Giavera, morta alla fine del 2015 con il bambino che portava in grembo nell'ospedale di Bassano. Lui non si è dato per vinto, ha fondato la onlus #Marta4kids ed è partito. In questo mesi ha raccolto donazioni per oltre 107mila euro. E non è ancora finita. «Fare del bene fa bene a chi lo riceve, ma soprattutto a chi lo fa dice Christian . Questo viaggio era un sogno che condividevo con Marta. È stata la sua immagine a spingermi». Ad accoglierlo a Treviso, oltre a Benazzi, c'erano anche Paolo Grotto, primario della Pediatria, e Mirco Ros, responsabile dell'unità di fibrosi cistica. «È un'impresa che mette i brividi spiega quest'ultimo . Iniziative come questa rappresentano il carburante per andare avanti. Dobbiamo apprendere un grande insegnamento: non mollare mai, nemmeno nei momenti più difficili».
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