«In tribunale soltanto chi ha comprato dopo il 2011»

Sabato 11 Marzo 2017
«In tribunale soltanto chi ha comprato dopo il 2011»
La serata è iniziata male, proseguita peggio e finita in un clima troppo surriscaldato da polemiche, con interventi urlati e sovrapposti. L'assemblea organizzata dal gruppo consiliare Liberi, dall'associazione Obiettivo Treviso e dai comitati che riuniscono gli azionisti beffati dalle Popolari venete, aveva lo scopo di dare più elementi possibili per guidare l'azionista ferito nella complicata scelta che lo attenda da qui a qualche settimana: accettare l'offerta pubblica di transazione messa sul tavolo dalle due banche - i 9 euro ad azione offerti dalla Popolare di Vicenza è il ristoro del 15% del proprio pacchetto azionario proposto da Veneto Banca - o intraprendere la strada delle cause in tribunale per tentare di recuperare i risparmi perduti? Ma non è stato semplice arrivare al punto.
Per prima cosa i relatori - tra cui l'avvocato milanese Riccardo Rocca e il presidente dell'Associazione Azionisti Associati B.Pop.Vi - organizzatori e pubblico si sono dovuti scontrare con una porta chiusa, quelle dell'Auditorium delle Stefanini prenotato per l'occasione dai consiglieri Alessandro Gnocchi e Petra De Zanet. Qualcuno in Comune si era dimenticato di avvisare la cooperativa addetta alla sala per gli appuntamenti serali. Per un'ora oltre un centinaio di persone sono rimaste fuori, al freddo, in piedi. Alla fine è dovuto arrivare il preside delle Stefanini ad aprire la scuola e fare entrare tutti da un'entrata secondaria.
Ma gli animi si sono incattiviti dopo. I rappresentanti delle varie associazioni hanno cominciato a litigare tra loro. Con scambi di accuse ad alcuni leader dei comitati di utilizzare il disagio degli azionisti a fini politici.
Il culmine è arrivato quando la senatrice Paola De Pin si è lamentata di non poter parlare: «Nessuno ti ha invitato» è sbottato Francesco Celotto, uno degli organizzatori. Ed è scoppiato un parapiglia: la De Pin prima è polemicamente uscita seguita da una buona fetta di presenti, poi è rientrata prendendo la parola quasi di forza. Sono emerse due posizioni. L'avvocato Rocca ha consigliato di fare causa solo a chi ha acquistato azioni dopo il 2011, a prezzi del tutto divergenti rispetto alle quotazioni del sistema bancario di quegli anni. Per il periodo precedente spuntarla in Tribunale sarebbe invece molto difficile: «In questo caso la scelta di accettare le offerte delle banche sarebbe ragionevole» ha detto. Posizione respinta dalla De Pin e da Arman: per entrambi bisognerebbe dire no alle offerte e puntare a recuperare tutti i soldi persi.

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