IL CASO
MOTTA DI LIVENZA Il telefono dell'ambulatorio non smette più di

Martedì 26 Febbraio 2019
IL CASO MOTTA DI LIVENZA Il telefono dell'ambulatorio non smette più di
IL CASO
MOTTA DI LIVENZA Il telefono dell'ambulatorio non smette più di squillare. Aumentano in maniera verticale i casi di influenza, con conseguente crescita abnorme di richieste d'aiuto al servizio dei medici di famiglia dell'ospedale di Motta, dove sono riuniti i sette dottori che seguono i pazienti del paese nel primo piano della sede centrale dell'ospedale Oras. Qui ogni giorno c'è un via vai di pazienti che a metà del mese ha toccato picchi decisamente alti. Se ne sono accorti, oltre ai medici, anche tutti i dipendenti sanitari del reparto che da giorni stanno garantendo risposte a migliaia di utenze.
IL FENOMENO
Quasi tremila domande di intervento nell'arco di cinque giorni. Un dato schizzato verso l'alto proprio a metà febbraio, quando si sono presentati in migliaia all'ospedale mottense. E quasi tutti con il solito problema: influenza, tosse, mal di gola, ma anche febbre e malessere generale, con problemi in particolare a stomaco ed intestino. La settimana del picco di richieste è stata quella tra l'11 e il 15 di febbraio, dove i medici segnalano un aumento verticale di domande nell'ordine del 20-25 per cento. Vale a dire coda dal mattino al pomeriggio tutti i giorni. La giornata clou è stata l'11 febbraio: 506 telefonate (rispetto alle circa 350-400) al centro unico di prenotazione e 278 persone allo sportello (circa 100 in più della media). Nell'arco dell'intera settimana, da lunedì 11 a venerdì 15 febbraio, sono state registrate 1791 telefonate al centro di prenotazione, mentre si sono presentate 1178 persone, per un totale di 2969 richieste di prestazioni, per una media di quasi 600 richieste al giorno. Poi il dato è andato via via calando: venerdì 15 comunque 503 richieste di prestazioni, con 278 telefonate e 225 persone allo sportello. Un surplus di richieste che si è in parte registrato anche la settimana successiva, anche se non a questi livelli.
LA PREVISIONE
Paolo Favero, uno dei sette medici che operano nell'area dei medici di famiglia, rimarca una situazione che fa riflettere: «In questi ultimi giorni abbiamo notato un aumento davvero considerevole di persone che chiedevano aiuto: avevano bisogno di curarsi per il virus dell'influenza, quest'anno particolarmente aggressivo, anche se non pericoloso. Si tratta di patologie che colpiscono il paziente per circa tre o quattro giorni. Ma il senso di malessere può durare ancora per parecchio, diciamo tra i dieci o quindici giorni. Come medici da circa tre settimane stiamo notando un aumento davvero insolito di visite». Ovviamente in questi casi si sprecano le richieste di ricette: «I medicinali da prendere sono sempre quelli che usiamo tutti. Ma oltre a questi, sempre comunque importanti, raccomandiamo ai pazienti soprattutto due cose: una corretta idratazione e riposo. Il che significa semplicemente cercare di evitare di uscire di casa con i sintomi dell'influenza. Altrimenti quest'ultima si protrae per parecchi giorni».
L'AGGRESSIVITÀ
Avete notato patologie pericolose? «Non direi, non c'è allarme in questo senso. Ma una caratteristica che abbiamo notato è che l'influenza di quest'anno è aggressiva per stomaco e intestino. Da qui il consiglio di una corretta idratazione. Fermo restando che rimane fondamentale la vaccinazione, specie per anziani o per persone con patologie croniche». Lo scorso novembre era stata lanciata appunto per questo la campagna di vaccinazione che ogni anno a Motta all'incirca riguarda 1.800 pazienti. «La vaccinazione, specie per gli ultra 65enni - spiega Favero - è fondamentale e non deve essere trascurata. Ed è consigliata anche per chi, più giovane, soffre di malattie croniche o patologie come diabete o ipertensione».
Gianandrea Rorato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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