Gjoshi in gialloblù, tutto merito di Lauria

Martedì 2 Giugno 2020
LA SCELTA
Lillo e Lauria, il motivo è tutto qui. Un anno dopo il colpo Miniati-Union Feltre, a incendiare il mercato della provincia è il contraccolpo Gjoshi-Belluno. Indubbiamente uno scippo col botto, vista la forza del ragazzo che non a caso non più di un mese fa Toni Tormen indicava come uno dei due pilastri da cui ripartire proprio al fianco di Miniati. E invece niente da fare, Halil il prossimo anno giocherà cui cugini. E il motivo ha un nome e un cognome: Renato Lauria. Il mister che lo ha lanciato e che Gjoshi non vedeva l'ora di ritrovare. Per riuscirci mancava solo una cosa, lo svincolo. Ma a quello ci ha pensato il compleanno: a febbraio Halil ha compiuto 25 anni e come da regolamento il suo destino calcistico è tornato nelle sue mani.
CIAO LILLO
La prima ammissione arriva dal presidente Nicola Giusti. «Lillo ha scelto di non restare e credo che la sua decisione sia fortemente influenzata da Lauria - confessa il numero uno dell'Union Feltre -. Ci sta, è lo stesso motivo per cui 7 anni fa eravamo riusciti a prenderlo noi soffiandolo all'allora direttore sportivo Fardin, che ci rimase parecchio male. A noi e a me in particolare dispiace perché gli siamo affezionati, ma è una scelta che va accettata serenamente sia per la correttezza avuta da Lillo nel comunicarci la decisione, sia per quanto ci ha dato in questi anni».
SOTTO IL TEMPORALE
Tra Lauria e Gjoshi all'inizio furono tuoni e fulmini. Letteralmente. «Me lo ricordo come fosse ieri - racconta il tecnico del Belluno - con il Cavarzano eravamo sotto 1-0, mancavano 10' e pioveva a dirotto. Ho guardato la panchina: Halil, che aveva 15 anni, scalpitava. L'ho buttato sotto l'acqua e al primo pallone ha segnato l'1-1». «Quello fu il suo esordio - continua Lauria - ma il primo ad aver creduto in lui fu Stefano Sasso, allo Schiara. Per Halil fece tantissimo ed è giusto ricordarlo, perché se oggi è in serie D il merito è anche di chi ha visto qualcosa in quel bambino».
LA PARENTESI CHIEVO
Prima delle 7 stagioni con l'Union (Ripa o Feltre che sia), Halil Gjoshi ha pure assaggiato il professionismo. Ceduto in prestito al Chievo, Halil ha giocato a Verona due stagioni, una tra gli Allievi (unico '95 della rosa) e una in Primavera. Poi, per volere di un certo Renato Lauria, il ritorno in provincia, all'Union Ripa. Ed è proprio a Verona che Lillo, arrivato attaccante puro, iniziò a spostarsi sull'esterno. Prima alto poi, negli anni, sempre più basso. Diventando così, oggi, un giocatore di temperamento, duttile e instancabile. «Gjoshi non molla mai - chiude il nuovo tecnico del Belluno, felicissimo del primo colpo messo a segno dalla società - ed è davvero perfetto per contesto, ruolo e caratteristiche. Poi è pure bellunese: soddisfazione tripla».
AdB
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