SAN MARTINO
Era già stato espulso dall'Italia sulla base di un decreto

Lunedì 16 Settembre 2019
SAN MARTINO
Era già stato espulso dall'Italia sulla base di un decreto firmato dal Questore di Brescia il 21 novembre 2017, accompagnato all'aeroporto di Milano Malpensa e imbarcato su un volo diretto a Casablanca, in Marocco. Ma meno di un anno dopo era già rientrato, in barba al divieto di rientro per cinque anni. La cosa, però, è stata scoperta solo nei giorni scorsi dai carabinieri della Stazione di San Martino di Venezze, dove il 28enne Rachid Omouih doveva presentarsi costantemente perché sottoposto all'obbligo di firma. Una misura cautelare che gli derivava dall'arresto per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, quando, nel luglio 2018, era stato beccato a sotterrare e dissotterrare, sulla base delle richieste degli acquirenti, alcuni barattoli di vetro contenenti cocaina già suddivisa in dosi, 150 grammi in tutto, nel terreno di un casolare abbandonato nella campagna della Bassa Veronese. Sulla base di un nome spuntato fuori quasi casualmente, i carabinieri di San Martino hanno fatto le verifiche del caso sulla banca dati ed hanno potuto constatare che Omouih, oltre all'arresto per droga, non solo era irregolare sul territorio perché sprovvisto di documenti, ma con un altro nome aveva anche già ottenuto un'espulsione dall'Italia.
Per lui venerdì scorso è quindi scattato l'arresto in base alla previsione contenuta nell'articolo 13 del Testo unico sull'immigrazione: «lo straniero destinatario di un provvedimento di espulsione non può rientrare nel territorio dello Stato senza una speciale autorizzazione del ministro dell'Interno. In caso di trasgressione lo straniero è punito con la reclusione da uno a quattro anni ed è nuovamente espulso con accompagnamento immediato alla frontiera». Sabato si è celebrata la direttissima, con la quale il suo arresto è stato convalidato ed è stata disposta nei suoi confronti l'obbligo di dimora nel Comune di Noventa Vicentina.
Francesco Campi
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