Poca acqua, troppi sprechi in campagna

Domenica 20 Giugno 2021
Poca acqua, troppi sprechi in campagna
AMBIENTE
ROVIGO L'Anbi è tornata a puntare l'attenzione sul rischio siccità in Polesine. Ad analizzare la situazione è l'ingegnere Gianpaolo Milan: «In base ai dati raccolti dall'Osservatorio Climate Finance del Politecnico di Milano, la crisi del clima comporta costi notevoli per tutto il sistema economico: un grado in più di temperatura nello scorso decennio ha determinato una riduzione media di fatturato del 5,8 per cento per le imprese italiane. E la situazione è destinata a peggiorare. Oggi viviamo in un Paese più caldo di circa 1,7 gradi rispetto all'inizio degli anni 80, contro una media globale di +0,7. E fra 30 anni, se non verrà mitigato, questo trend potrebbe costare all'Italia l'8% del Pil ogni anno: ovvero poco meno del -8,9% provocato dalla pandemia nel 2020».
APPROCCIO SBAGLIATO
Sono prospettive che fanno riflettere: «L'Agenzia europea per l'ambiente prevede che l'impatto della siccità sull'agricoltura si farà sentire sempre di più, con un'unica soluzione: utilizzare con saggezza le risorse idriche che abbiamo, senza sprecarle - continua Milan -. Un'indicazione che per ora non è presa abbastanza sul serio, in particolare dalle associazioni di categoria che inseguono indennizzi o finanziamenti in opere spesso inutili, ma che danno sostegno ai bilanci degli associati. Oltre il 50 per cento dell'acqua utilizzata in Italia (ben 17 miliardi di metri cubi sui 33,8 complessivi, contro 9,1 miliardi per il settore civile e 7,7 per l'industria) è destinato all'irrigazione. Il rapporto tra superficie irrigabile e irrigata, secondo Eurostat, in Italia è superiore persino a quello della Spagna, che ha una superficie agricola superiore alla nostra e soffre di maggiore siccità».
AGRICOLTURA IN RITARDO
Milan ricorda alcune proposte: «Accanto alla politica, che è essenziale faccia la propria parte, c'è poi quello che possono fare le associazioni di categoria. La tecnologia per il risparmio idrico in questi anni ha fatto passi da gigante: irrigazione a goccia, sensori nel terreno, monitoraggio coi droni, Internet of Things, intelligenza artificiale. L'impatto dell'agricoltura di precisione, insomma, sarebbe significativo. Granuli piccolissimi, nati per fertilizzare il terreno, che ora sono in grado anche di trattenere l'acqua come una spugna e di rilasciarla gradualmente. Ce ne sono diversi, in commercio. Visto così, sembra l'uovo di Colombo: nutre il terreno e allo stesso tempo trattiene l'acqua piovana e la rilascia un po' per volta, consentendo agli agricoltori di risparmiare parecchia acqua dei canali di irrigazione. Con una centralina meteo in un frutteto, per monitorare la temperatura, l'umidità dell'aria, la quantità di precipitazioni e la velocità con cui l'acqua piovana evapora, lasciando le piante a secco, si possono pianificare le quantità di acqua da fornire con i sistemi di irrigazione. Il risultato è che un agricoltore può arrivare ad avere un risparmio di almeno il 20%. Acqua in Polesine ne abbiamo - chiude Milan -, dobbiamo usarla bene e strutturarci per un futuro nel quale si potrebbero manifestare situazioni di carenza idrica».
Alessandro Garbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci