Piange il mattone, Rovigo fanalino di coda in Veneto

Mercoledì 29 Luglio 2020
MERCATO IMMOBILIARE
ROVIGO Mercato immobiliare? Che si guardino i dati in valore assoluto o relativo il risultato non cambia, per il Polesine è un disastro su tutta la linea: nel primo trimestre 2020 la provincia di Rovigo si attesta quasi al -23%. Si parla ovviamente dell'immobiliare residenziale. Un settore che segna una battuta d'arresto significativa in tutta Italia soprattutto a causa del lockdown. Secondo l'elaborazione del Centro Studi di Abitare Co, società di intermediazione immobiliare focalizzata sulle nuove residenze che ha elaborato i dati forniti dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, le compravendite di abitazioni in Veneto sono calate rispetto allo stesso trimestre del 2019 del -15,3%, con un totale di 10.835 transazioni eseguite.
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Un risultato che posiziona il Veneto al terzo posto per numerosità di compravendite nella classifica generale delle regioni d'Italia. Posizionamento che diventa decisamente più scarso se analizziamo il calo relativo, con una decima posizione su scala nazionale che fa sentire l'amaro in bocca. E pensare che il mattone una volta era considerato un bene rifugio. Una volta appunto, visto che, complice il Covid, il valore dell'oro è schizzato alle stelle dimenticandosi della sorte del cugino mattone. Scendendo nel dettaglio provinciale nel primo trimestre di quest'anno si registra una flessione delle compravendite in tutte le province, con i valori più marcati appunto a Rovigo (-22,9%) e Belluno (-17,3%). Seguono Padova (-17,0%), Verona (-15,9%), Venezia (-14,8%), Treviso (-14,5%) e Vicenza (-11,3%). Le province che hanno registrato il maggior numero di compravendite sono state, nell'ordine, Venezia (2.285), Verona (2.167), Padova (2.048), Vicenza (1.777), Treviso (1.724), Belluno (418) e Rovigo (416). Se Rovigo ne esce sconfitta per la quantità, almeno può risultare appetibile per il prezzo che risulta il più basso del Veneto. Per chi vuole comprare casa in Polesine potrebbe essere un buon momento vista anche la complicità del tasso dei mutui ai minimi storici.
Tra i capoluoghi di provincia, Venezia è la più cara, con prezzi che si attestano a 4.500 euro al mq, seguita da Treviso e Verona con 2.050 euro, Padova con 1.730euro, Vicenza con 1.200 euro, Belluno con 1.100 euro e infine Rovigo con 980 euro. Anche confrontando il dato del Polesine con la media delle altre regioni non c'è da stare sereni: solo Basilicata e Valle d'Aosta fanno peggio: Molise -7,4%, Piemonte -11,7%, Toscana -12,2%, Calabria -12,3%, Emilia-Romagna -12,6%, Puglia -13,1%, Friuli Venezia Giulia -14,6%, Umbria -14,7%, Abruzzo -14,8%, Lazio -15,3%, Veneto -15,3%, Sicilia -15,4%, Lombardia -16,5%, Marche -16,7%, Sardegna -17,3%, Liguria -18,6%, Campania -20,5%, Basilicata -24,1%, Valle d'Aosta -37,0%. Insomma, anche il settore immobiliare entra di diritto nel triste, e sempre più folto, gruppo di attività il cui futuro è estremamente incerto.
Emanuele Masiero
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