Pesca, secondo stop in Sacca a Scardovari

Venerdì 15 Novembre 2019
I DANNI DEL MALTEMPO
PORTO TOLLE Nonostante la sensazione di essere stati dimenticati al cospetto della più blasonata Venezia, continuano i lavori per tornare alla normalità nella Sacca degli Scardovari dopo la tremenda mareggiata che, nella notte tra martedì e mercoledì, ha visto devastato dalla furia del mare il tipico paesaggio fatto di casette di legno. Erano una decina gli scavatori in funzione ieri tra la terraferma e la laguna dopo il bollettino di guerra che conta quasi 60 cavane su 70 andate completamente distrutte nel giro di un'ora. Il dieci per cento che è rimasto in piedi dovrà essere messo in sicurezza in questi giorni, quindi al momento è praticamente inutilizzabile.
BARCHE AFFONDATE
A questi danni devono sommarsi le barche affondate, le attrezzature per la pesca andate disperse e due pontili fuori uso: dei tre a disposizione, soltanto quello di Santa Giulia sembra illeso, mentre quelli di Barricata e Tre Camin non sono più praticabili. Un popolo, quello del Delta, abituato a rimboccarsi le maniche che già mercoledì mattina si era messo all'opera per cercare di salvare il salvabile e che ha continuato la propria attività di recupero anche ieri, con gli scavatori delle aziende intervenute sul posto che lavoravano a pieno regime con i propri ragni meccanici per ripulire gli scogli da quel che resta dopo l'apocalisse messa in campo dal vento Ostro insieme all'alta marea.
SUBITO AL LAVORO
Dopo l'iniziale scoramento per aver perso tutto, i pescatori si sono messi all'opera. Abituati come sono al lavoro, alla fatica, ma anche ai colpi di testa di Madre Natura gli operatori si sono messi all'opera sfruttando la giornata in cui il meteo ha mostrato la sua clemenza, ma con la preoccupazione rivolta alla nuova tornata di maltempo che è attesa per il fine settimana. Tenendo conto delle difficoltà nel raggiungere le imbarcazioni e la necessità di rimettersi in piedi, per il secondo giorno consecutivo la pesca delle vongole è stata sospesa nella Sacca, mentre nell'area del Barbamarco alcune cooperative sono andate a pescare creando non pochi malumori in una parte degli altri soci che hanno vissuto la cosa come un'ulteriore ingiustizia.
PESCATORI DIVISI
«Abbiamo dovuto fare una scelta non semplice - spiega Angelo Stoppa, presidente della coop Adriatico, una delle più numerose dell'area di Scardovari - Come presidenti ci siamo riuniti e considerato che la macchina del Consorzio non si può fermare, abbiamo deciso di far andare a pesca quella zona perché loro non hanno avuto danni. Sicuramente domani non pescherà nessuno perché danno ancora il meteo avverso, mentre lunedì penso andranno ancora i pescatori di Pila. Una volta che si tornerà ad avere una situazione stabilizzata, andranno invece gli operatori della Sacca, che recupereranno la propria quota». Evidenzia ancora Stoppa: «Purtroppo la macchina del Consorzio non può essere fermata: dobbiamo continuare a rifornire i nostri commercianti, perché sta per arrivare il mese di dicembre che per noi è uno dei mesi più proficui per il nostro comparto e non possiamo permetterci in questa situazione di perdere il contatto con i nostri acquirenti».
L'ASSESSORE
Anche l'assessore alla pesca Tania Bertaggia in queste ore ha espresso il proprio parere: Quella che ha colpito il nostro territorio, specificamente la Sacca di Scardovari, è una vera catastrofe, la terza nell'arco di un anno. Le dimensioni e i danni purtroppo sono maggiori rispetto alle precedenti e in corso di quantificazione - sottolinea - Il comparto pesca ancora una volta viene messo a dura prova. I pescatori si sono già attivati per recuperare quanto possibile e rimediare agli ingenti danni, mentre il sindaco ha dichiarato lo stato di calamità. Abbiamo dimostrato che la volontà e l'unione di tutti fanno la forza e anche questa volta ci rialzeremo».
Oggi pomeriggio è attesa in Consorzio la visita di Federico D'Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento, che dopo la tappa a Venezia e Rosolina arriverà nell'estremo Delta per incontrare il mondo della pesca.
Anna Nani
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