PANDEMIA
ROVIGO Aumentano in Polesine i nuovi casi di posività e le persone

Mercoledì 5 Agosto 2020
PANDEMIA
ROVIGO Aumentano in Polesine i nuovi casi di posività e le persone in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva (277). Nelle ultime ore di lunedì scorso sono salite a 18 le persone ammalate di Covid-19 in provincia: il caso di uno straniero residente nel Padovano, arrivato in pronto soccorso per un malore e poi ricoverato nel reparto di Malattie infettive in seguito all'esito del tampone, si è aggiunto ai tre riscontrati, sempre lunedì, che riguardano due ragazze del 2001, tra loro amiche, e il padre di una di loro, cinquantacinquenne, da domenica ricoverato in Malattie infettive a Padova.
IL CONTAGIO
«L'ipotesi è che la prima ad aver contratto il Covid sia stata la figlia nell'ambito di attività sociali», ha precisato il direttore generale dell'Ulss 5 Antonio Compostella nell'incontro in cittadella sociosanitaria per fare il punto della situazione. Entrambe le giovani sono residenti in Alto Polesine e come il padre ricoverato a Padova, sono asintomatiche. Il paziente che da lunedì è all'ospedale di Rovigo è invece il primo ricoverato dopo alcuni mesi che nel reparto di Malattie infettive di Rovigo non c'erano casi Covid. «Questa lieve ripresa, che mi auguro temporanea - ha aggiunto Compostella - riguarda casi sporadici che riportano a focolai familiari, non a quelli complessi, oppure casi legati a stranieri».
Per il direttore generale dell'Ulss 5 non c'è da fare «allarmismo: sono ancora ottimista anche in prospettiva futura. La catena del contagio è stata interrotta, ma non posso fare a meno di sottolineare che alcuni dati richiedono attenzione».
PIÙ ISOLAMENTI
C'è, infatti, una ripresa della curva degli isolamenti domiciliari, che una settimana fa erano 178 e ora sono saliti a 277. Una ripresa che va di pari passo alla curva delle positività al Covid-19, aumentate in provincia dalle 12 di una settimana fa alle attuali 18. «Ho l'impressione che invece sia in calo la curva del senso di responsabilità - ha proseguito il direttore Compostella - che era stato l'elemento vincente per bloccare la circolazione del virus e che è il miglior farmaco oggi disponibile contro il coronavirus. Il calo di attenzione c'è soprattutto tra i più giovani e non è un caso che l'età media dei casi positivi si sia abbassata».
La voglia di ripresa nelle attività produttive e anche nella socialità non può separarsi dalla prevenzione, seguendo accorgimenti come il distanziamento sociale, l'uso della mascherina in luoghi affollati e ricordando sempre l'igiene.
CONTROLLI CONTINUI
Prosegue, intanto, l'attività di screening dell'Ulss 5 con i tamponi: ne sono stati fatti 62.240 da inizio epidemia, per 26.125 persone e rispetto ai 471 casi polesani di Covid-19 riscontrati finora. La media giornaliera è di 600 tamponi con punte di 800 e si vuole arrivare presto a mille grazie anche a un nuovo estrattore, arrivato da poco, soprattutto in vista del crash test del sistema: la prova di scontro sarà la riapertura delle scuole dal 14 settembre. Così, «ora bisogna riprendere il senso di responsabilità», ha concluso Compostella, aggiungendo che continua invece il trend di zero positività tra i pazienti e il personale delle case di riposo.
N.Ast.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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