Oggi interrogati i due giovani

Lunedì 8 Febbraio 2021
Oggi interrogati i due giovani
L'OMICIDIO
ROVIGO Lui collegato in videoconferenza dall'Istituto penale per minorenni di Treviso con il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minori di Venezia, lei dal carcere femminile di Verona con il gip di Rovigo Raffaele Belvederi. Si terranno questa mattina, simultaneamente, le udienze di convalida dei due fermi per l'omicidio del 45enne giostraio Edis Cavazza, che secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si è spento dopo un colpo vibrato con un grosso machete dal figlio 17enne, mentre la sua 26enne compagna, Annalisa Guarnieri, che da un mese viveva con il ragazzo in una delle roulotte del campo di famiglia a Sant'Apollinare, avrebbe minacciato la madre e i fratelli con un altro machete. L'ipotesi accusatoria è anche per questo di omicidio in concorso, con l'aggravante della premeditazione, perché secondo gli inquirenti, coordinati dal pm Maria Giulia Rizzo, non si sarebbe trattato di un raptus, ma di un'aggressione in qualche modo pianificata. La difesa della 26enne è affidata all'avvocato adriese Sandra Passadore, mentre quella del 17enne all'avvocato del Foro veneziano Alberto Zannier, che sembra mirare a contrastare questa ricostruzione e a far cadere l'accusa di aver ideato l'omicidio.
DIFFICOLTÀ IN FAMIGLIA
I rapporti fra padre e figlio, sembra essere stato riportato da più di un testimone, erano tesi da un po'. Il giovane, che non avrebbe dipendenze da droghe o alcol come trapelato in un primo momento, mentre sembra che un problema con il bere lo avesse la vittima, si stava allontanando dalla famiglia e dal campo anche alla luce della relazione, meditando di andare a vivere altrove insieme a lei, ma trovandosi costretto, per il rifiuto del padre della ragazza a ospitarli, a rimanere in una delle roulotte lungo la Provinciale 4.
Nelle due udienze di oggi sarà valutata anche la misura della custodia cautelare in carcere per entrambi, dove si trovano dopo il fermo scattato con il blitz in via Monti a Ceregnano, davanti a casa del padre di lei, dove i due si stavano recando dopo essere fuggiti con la Opel Zafira del morto. Era lì che i due giovani avevano provato a trasferirsi il mese scorso. La 26enne, nata ad Adria e domiciliata, appunto, nel campo di Sant'Apollinare, è formalmente residente dalla madre a Trieste, dove insieme al 17enne era stata per qualche tempo, fino alla Befana, e dove sembra contassero di tornare. Oltre alla doppia udienza di oggi, un altro passaggio importante sarà quello dell'autopsia sulla salma del 45enne, che si terrà mercoledì.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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