Lodo Baldetti, alla fine rispunta la vecchia strada

Martedì 23 Gennaio 2018
LA CONTROVERSIA
ROVIGO C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico. Pascoli perdoni l'ardire, ma a ricostruire la soluzione annunciata dal sindaco l'altro giorno, ci sono sia vecchie idee accantonate e riprese, che elementi di novità.
ACCORDO RECUPERATO
Partendo dalla soluzione del lodo Baldetti, ossia i soldi che il Comune doveva dare ai costruttori del polo natatorio di viale Porta Po nell'operazione di dismissione della piscina di viale Porta Adige, sotto il sole c'è nulla di nuovo e questo è l'antico.
I 2,3 milioni che Palazzo Nodari verserà a Veneto Nuoto sono la cifra che era stata stabilita in un cammino iniziato ancora sul finire della giunta Piva, ma fatto soprattutto durante il periodo di commissariamento del municipio con Claudio Ventrice. Una soluzione che era stata costruita da Ventrice con i suoi due subcommissari, nonché l'avvocatura civica e i dirigenti interessati.
IL DOCUMENTO
Traducendo i termini dell'intesa oggi in pratica fatta propria dalla giunta Bergamin, il Comune darà ai costruttori i soldi che doveva all'interno del project financing per il polo natatorio, facendosi ridare indietro la porzione di terreno dell'ex piscina rimasta (una parte è stata venduta dai privati per farne il nuovo supermercato Interspar), con ciò azzerando gli ulteriori soldi della causa persa dal Comune stesso in merito al deprezzamento dell'area in questione che non è stata utilizzata. A ciò il Comune aggiunge circa 300mila euro definiti in via transattiva ancora con i costruttori per altre questioni minori, soprattutto per i costi di bonifica sopportati da questi per aver trovato amianto da smaltire.
Tutto questo (eccezione fatta per gli ultimi 300mila euro citati) come detto è la stessa strategia che era stata definita anni fa, ma che l'attuale amministrazione aveva congelato fin dal suo insediamento, prima interessando un ufficio legale per un parere con una spesa di cinquemila euro, poi chiedendo un parere anche all'Anci, per tornare al punto di partenza, risultato accettabile.
LA NOVITÀ
Ciò che c'è davvero di nuovo sotto il sole, è la soluzione in arrivo per il debito di Veneto Nuoto verso Unipol, che sarebbe ricaduto per oltre otto milioni sul Comune non avendo pagato le rate del muto Veneto Nuoto stessa.
In questo caso il Comune ha sostanzialmente fatto da intermediario, cercando il modo per saldare le pendenze senza intaccare le casse cittadine. A sistemare i debiti di Veneto Nuoto con Unipol (che ha accettato di seguire questa strada) saranno altri privati, si dice la Copma di Ferrara, che potrebbe anche essere non da sola. In questo caso, però, tutta la partita si giocherà tra la detta Veneto Nuoto nei confronti della Copma ed eventuali altri. I termini del subentro saranno affare tra queste realtà, il Comune continuerà ad avere il rapporto, secondo convenzione, sempre con Veneto Nuoto.
Al momento, però, questa seconda parte della storia non è chiusa: lo sarà soltanto quando gli atti verranno siglati e allora sì a Palazzo Nodari potranno tirare un sospiro di sollievo.
Luca Gigli
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