Litigano dopo la festa e volano le coltellate

Mercoledì 24 Luglio 2019
ADRIA
Un litigio, una lama e poi il sangue. Un uomo a terra e uno che fugge, il primo colpito al torace da più d'una coltellata e operato d'urgenza, il secondo scappato lasciando dietro di sé una scia di sangue, a sua volta ferito a una mano, e poi arrestato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio.
PRECEDENTI PER DROGA
Entrambi adriesi ed entrambi già rimasti invischiati nel recente passato in storie di droga. Quello che è successo la scorsa notte, attorno alle 23, in pieno centro, nel piazzale antistante al bar all'angolo fra Corso Garibaldi e via Bocchi, a fianco della sede della Polizia municipale e ad un passo dal vecchio Tribunale, è però ancora tutto da chiarire. Perché anche un piccolo dettaglio può cambiare tutta la prospettiva. Quello che è certo è che lunedì sera sono volate delle coltellate e che attorno alle 4 di ieri mattina il 28enne adriese Marco Spano è stato arrestato ed è poi finito in carcere per l'ipotesi di reato di tentato omicidio, mentre il 56enne Alberto Bondesan, dopo essere stato soccorso dal personale del Suem è stato trasportato d'urgenza in ospedale dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico all'emitorace sinistro e si trova ricoverato in prognosi riservato, ma non in pericolo di vita.
ALLARME DEL SUEM
E' stato proprio il Suem ad allertare i carabinieri, una volta appurato che l'uomo soccorso era stato accoltellato. Sul resto della storia, al momento, aleggiano ombre e domande ancora senza risposta. Secondo quanto emerge anche dalle prime testimonianze, che non sembrano essere tutte concordi e, comunque, presentano alcune lacune, era stato festeggiato un compleanno ed era scorso un bel po' di alcol. Ad un certo punto, non si sa bene come e perché, fra Spano e Bondesan si accende un diverbio. Poi, ma qui tutto diventa nebuloso rientrando nel campo delle ipotesi, il 28enne si sarebbe allontanato, tornando con un coltello, un comune coltello di quelli da tavola, con il quale avrebbe colpito il 56enne, per poi scappare imboccando via Bocchi e l'omonimo stretto vicolo, con il suo cammino punteggiato dalle gocce di sangue che sgorgherebbe da una ferita a una mano.
STRADA INSANGUINATA
Le macchie rosse sull'asfalto erano ben visibili anche la mattina seguente. Così come quelle davanti al bar, dove però il sangue era soprattutto quello di Bondesan. I carabinieri intervenuti subito dopo la chiamata del Suem, sia quelli del Nucleo operativo e radiomobile che quelli della Stazione, hanno provveduto a repertare le tracce ematiche ed a sequestrare il coltello ritrovato sul posto e usato per l'aggressione, oltre a raccogliere le testimonianze e ad avviare le ricerche del 28enne. Che si sarebbe presentato al pronto soccorso, poco dopo, in stato di choc, per farsi medicare a sua volta. Per lui è poi scattato l'arresto. A difenderlo è l'avvocato Massimiliano Lain.
STATO DI CHOC
L'udienza di convalida e l'interrogatorio di garanzia non sono stati ancora fissati. A coordinare la delicata indagine è il sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo. Sia Bondesan che Spano l'anno scorso erano saliti alla ribalta delle cronache per due diverse vicende di droga. Il 56enne era stato arrestato per spaccio a febbraio, dopo essere stato fermato in auto per un controllo e trovato con 40 grammi di eroina. Inizialmente finito ai domiciliari, era stata poi decisa per lui la misura dell'obbligo di dimora con il divieto di uscire la sera, ma era tornato ai domiciliari perché arrestato una settimana dopo per evasione dai carabinieri che l'hanno trovato al bar a giocare alle slot nell'orario in cui avrebbe dovuto stare in casa. Spano, invece, era stato arrestato a marzo, anche lui fermato in auto, perché trovato con 90 grammi di marijuana. Ad ottobre, fermato e trovato con una modesta quantità di droga con sé, era stato arrestato nuovamente dopo che la perquisizione domiciliare aveva fatto saltare fuori una decina di grammi di cocaina e circa 150 grammi di marijuana. Già il giorno dopo il secondo arresto aveva patteggiato una pena di 1 anno, sospeso con la condizionale.
Francesco Campi
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