LE PAROLE
ROVIGO «Sono sconcertato e triste». Ivan Dall'Ara, il sindaco

Lunedì 2 Agosto 2021
LE PAROLE ROVIGO «Sono sconcertato e triste». Ivan Dall'Ara, il sindaco
LE PAROLE
ROVIGO «Sono sconcertato e triste». Ivan Dall'Ara, il sindaco del paese della felicità, per una volta non sorride. La devastazione della sua casa e le stelle a cinque punte disegnate hanno nulla di rassicurante. «Quella casa - spiega - era un'occasione e anche se mia moglie mi ha detto che non aveva senso, ho deciso di investirci la mia liquidazione, perché si tratta di una vecchia casa polesana, in mezzo fra Scolo Zucca, Canalbianco e Collettore padano, ora circondata da campi di girasoli, che mi hanno ricordato la campagna di Auvers-sur-Oise, quella cara a Van Gogh. Anche per questo mi è venuta l'idea di trasformarla in una casa degli artisti, dove accogliere i miei amici pittori, per farli immergere nella bellezza del Polesine, per momenti di ritrovo. C'era già chi si era già offerto di pagare un eventuale futuro soggiorno realizzando dei quadri, e chi di dipingere una camera di Van Gogh».
Del resto, oltre a numerosi amici, vicini e lontani, anche la moglie di Dall'Ara si diletta di pittura e lui stesso sembra aver avuto qualche ispirazione giovanile. Arte e polesanità. Un binomio che aveva solleticato la sua immaginazione.
BRUTTA SORPRESA
«L'ho presa da pochissimo - racconta - l'intenzione era quella di arredarla con mobili del passato della nostra terra. Poi accogliere persone per una immersione nella tradizione rurale, cara a tutti gli artisti. Di prima mattina sono andato insieme a due amici per iniziare a sistemarla un po', ma ho visto che la porta era stata forzata con un paletto di ferro che era lì vicino. Dentro c'era nulla, inizialmente non mi sono preoccupato, ma quando sono entrato, sono rimasto colpito come da un pugno allo stomaco. Sui muri c'erano stelle a cinque punte, che per chi ha un po' di anni sulle spalle sono immagini che evocano il terribile periodo delle Brigate rosse, poi in bagno i sanitari erano stati spaccati con brutalità, mentre metà del tetto era crollata perché era stato appiccato un incendio che ha distrutto parte delle travi. Un disastro, un attacco violento e folle. I carabinieri sono arrivati subito, poi anche il comandante provinciale colonnello Emilio Mazza, che mi ha manifestato la propria solidarietà assicurandomi che verranno fatte tutte le indagini del caso».
F. Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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