La lotta al Covid-19

Lunedì 19 Aprile 2021
CAMPAGNA VACCINALE
ROVIGO Qualche decina in tutto gli ultraottantenni che non si erano ancora vaccinati e che si sono presentati ai tre centri di Rovigo, Lendinara e Adria senza appuntamento, raccogliendo l'ulteriore opportunità offerta ieri dall'Ulss. In realtà i numeri sono bassi anche perché sono ormai altissimi quelli degli over 80 già vaccinati, circa il 95% degli oltre 19mila totali. Per tutti era stata utilizzata la modalità ad invito, consegnato tramite Poste, e in seguito, per sopperire anche ad alcuni disguidi, anche con un'ulteriore attività di convocazione porta a porta da parte dei Comuni.
CHIAMATA DIRETTA
Poi, dopo che era rimasto fuori, per vari motivi, un 10% circa, tutti sono stati chiamati, anche più volte, dall'apposita squadra dell'Ulss in modo da capire direttamente quali fossero le motivazioni per le quali non era stata eseguita la vaccinazione. È stato lo stesso presidente Luca Zaia a rimarcare come a livello regionale sia stata riscontrata una media del 5% di over 80 che non vogliono vaccinarsi.
In Polesine sembra essere anche leggermente inferiore, perché nella quota al momento rimasta fuori rientrano anche quanti non possono essere vaccinati per specifiche controindicazioni, come forti allergie, e quanti sono invece esclusi per impedimenti temporanei come ricoveri o guarigioni troppo recenti dal Covid. Parallelamente, poi, è andata avanti la vaccinazione domiciliare per gli allettati intrasportabili, oltre 1.600 persone raggiunte grazie alle 11 squadre composte da un medico e un infermiere che si sono recate casa per casa. Dopo la leggera accelerata fra giovedì e venerdì, sabato le somministrazioni sono tornate sotto quota mille, che hanno portato il totale delle somministrazioni a 75.845, delle quali 52.245 prime dosi e 23.600 seconde dosi. Con le vaccinazioni di ieri è stato superato il muro delle 76mila inoculazioni totali e le persone che hanno ricevuto la doppia dose ha raggiunto quota 24mila.
Giovedì, intanto, erano state completate le vaccinazioni programmate per gli ultraottantenni, con l'ultima finestra specifica di ieri, anche se in qualsiasi momento potranno comunque decidere di vaccinarsi e contattare il numero verde 800938880 o prenotare online dal sito www.aulss5.veneto.it.
AREA FIERE
Al centro vaccinale di Rovigo, al Censer, era aperta agli over 80 con accesso diretto la sessione pomeridiana, dalle 15 alle 18. In realtà, soprattutto verso l'orario di chiusura, mentre il centro era ancora affollato, sono stati più quanti si sono presentati senza appuntamento, ma non con più di ottant'anni, sperando di poter essere vaccinati con le dosi in esubero, modalità che in questo momento, però, con un'estrema scarsità di vaccini, è di fatto preclusa, così che sono stati rimandati a casa. Sono stati invece vaccinati tutti gli over 80, una trentina circa.
LA CROCE ROSSA
«Non sono stati tanti, ma perché sono già stati quasi tutti già vaccinati, abbiamo fatto Pfizer e qualche AstraZeneca, perché erano soprattutto seconde dosi, anche se è stata fatta anche una buona quota di prime dosi a ultrasettantenni e fragili che si erano prenotati e anche a qualche caregiver e familiari conviventi di fragili: in tutto, circa 600 persone», spiega Alberto Indani, presidente della Croce Rossa, che gestisce la logistica interna al centro, mentre la Protezione civile si occupa di quella all'esterno. «Qui al Censer siamo sempre presenti con dieci operatori la mattina e dieci il pomeriggio precisa A Lendinara, invece, con sette volontari per turno. Ci occupiamo prevalentemente dell'accettazione con un primo filtro degli accessi. Purtroppo le disponibilità di vaccini, come è noto, sono quello che sono e la capacità di somministrazione dipende quindi da fattori esterni. Quello che forse troppe persone non comprendono a fondo è che l'iniezione è solo un breve passaggio di un lungo e articolato percorso che coinvolge molte figure, dal corriere che trasporta le fiale di vaccino al personale sanitario che le diluisce, da chi controlla gli elenchi a chi fa l'anamnesi, che è il momento più importante e delicato, perché ci deve essere un'attenta valutazione da parte di un medico della storia clinica di ciascuna persona. È importante che si capisca che dietro a tutto c'è un gran lavoro e un enorme impegno. Qualcuno si lamenta e molti offrono le proprie soluzioni, senza comprendere davvero quali sono le enormi difficoltà. Ma, sinceramente, sono molte di più le persone che ringraziano e che manifestano la propria gratitudine. Se posso lanciare un messaggio, consiglio a tutti di rispettare gli orari: tutti hanno diritto al vaccino e tutti saranno vaccinati, ma secondo le priorità».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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