LA DIOCESI
ROVIGO L'allarme Coronavirus arriva anche in Chiesa, ma senza panico:

Domenica 23 Febbraio 2020
LA DIOCESI
ROVIGO L'allarme Coronavirus arriva anche in Chiesa, ma senza panico: messe confermate in tutte le chiese. La Diocesi di Adria-Rovigo, dopo colloqui intercorsi con i vertici dell'Ulss, comunica che le messe e le celebrazioni previste oggi non vengono sospese. «Tuttavia si legge in un comunicato diffusi ieri dell'Ufficio comunicazioni sociali della Curia - il diffondersi del virus in zone vicine alla nostra diocesi chiede di attuare alcune scelte precauzionali circa la distribuzione della Comunione. Il vescovo Pierantonio Pavanello chiede che la Comunione venga distribuita ai fedeli soltanto sul palmo della mano e non in bocca. Si raccomanda a tutti i ministri di lavarsi le mani accuratamente prima della distribuzione dell'Eucaristia. Per quanto riguarda il segno della pace, si ritiene opportuno venga sospeso tralasciando l'invito liturgico Scambiatevi un segno di pace. Alle parole del sacerdote La pace del Signore sia sempre con voi i fedeli non si stringeranno la mano».
LE PRECAUZIONI
Si raccomanda inoltre di sospendere altre forme di aggregazione non celebrative, come feste, raduni, cene comunitarie. Don Enrico Turcato, coordinatore del settimanale diocesano abbinato ad Avvenire, invita tutti a una prudente tranquillità. «È giusto non sottovalutare il rischio ha detto Tuttavia non ci sono giustificazioni per l'eccessivo allarmismo. I rappresentanti della Diocesi, a partire dal vescovo, sono consapevoli che le celebrazioni liturgiche siano occasioni di vita comunitaria e quindi mettano molte persone a contatto tra loro. È dunque doveroso seguire norme igieniche e anche rinunciare a un gesto già facoltativo nella liturgia, come la stretta di mano in segno di Pace. Siamo fiduciosi nelle misure che verranno prese dalle autorità competenti e restiamo a disposizione per quanto potrà essere indicato come misura di precauzione per il futuro». Anche don Andrea Varliero, parroco di San Bartolomeo, invita alla prudenza senza esagerazioni. «Sicuramente ha commentato ci troviamo in un momento di difficoltà: dai colloqui con le persone che frequentano la chiesa è emerso fin dalla prima mattina di ieri che la paura si sta diffondendo velocemente. Per questo si è scelto di interrompere le attività di aggregazione, specie per i più giovani, come il catechismo: tra fobia e lassismo, è decisamente preferibile la strada della precauzione».
Sofia Teresa Bisi
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