Il Covid si porta via una neo-centenaria

Giovedì 14 Maggio 2020
IL BOLLETTINO
ROVIGO Un nuovo contagio, seppur di importazione, tre nuovi guariti e, purtroppo, anche due decessi: il primo di una donna che aveva appena superato il traguardo dei 100 anni, e che prima del ricovero era ospite della Piccola Casa di Padre Leopoldo di Rovigo, il secondo di un 81enne ospite del nucleo per disabili psichici degli Istituti Polesani, che era sì risultato positivo al virus ma non aveva sviluppato alcuna sintomatologia. Una morte quest'ultima, da ritenersi con Coronavirus piuttosto che per Coronavirus, ma comunque inserita nel doloroso elenco dei decessi Covid avvenuti in Polesine, arrivati a 34.
LE VITTIME
Melania Baldin, aveva compiuto 100 anni il 3 aprile. Era nata nel 1920, l'anno in cui entrò in vigore il patto di Versailles, sottoscritto l'anno prima come trattato di pace dopo la Prima guerra mondiale, ad Anguillara Veneta. Proprio il sindaco e l'Amministrazione del Comune affacciato sulla sponda padovana dell'Adige il giorno del suo compleanno avevano scritto una lettera aperta nella quale celebravano il «giorno speciale», dicendosi «dispiaciuti di non poterla festeggiare come meriterebbe perché l'emergenza che stiamo vivendo non ce lo permette, ma non ci impedisce comunque di fare i nostri migliori auguri a una donna che rappresenta un prezioso patrimonio di tradizioni e saggezza: la sua lunga giovinezza sia per tutti motivo di compiacimento e gioia». Quello stesso giorno il parroco di Anguillara, don Claudio, alle 12.30, ha fatto suonare le campane a festa, chiedendo «una preghiera per Melania, con la speranza di poterla festeggiare tutti insieme il più presto possibile». Purtroppo, così non è stato. Come ha spiegato il direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella, «la sua situazione clinica era compromessa, la signora era ospite della Piccola Casa di Padre Leopoldo, teatro di uno dei focolai che abbiamo avuto in Polesine in una struttura, scoperto dopo che un'operatrice aveva presentato sintomatologia compatibile ed era stata sottoposta a tampone, risultando positiva, avviando quindi lo screening fra gli ospiti e riscontrando alcune positività. E, fra queste, quella della signora che era stata ricoverata in Malattie infettive il 23 marzo e il 26 marzo trasferita al polo Covid di Trecenta, con un quadro andato via via peggiorando, fino al decesso».
FOCOLAIO AGLI ISTITUTI
Più inaspettata, invece, per stessa ammissione di Compostella, la morte che ha colpito l'81enne Giorgio Freguglia, originario di Taglio di Po ma da tempo ospite degli Istituti Polesani: «Aveva avuto il riscontro di positività il 19 di aprile, nell'esecuzione periodica dei tamponi, dopo che il 6 aprile era emerso il primo caso in assoluto nell'area dei disabili della struttura. Era risultato positivo anche al tampone ripetuto il 6 maggio, ma era in isolamento nel gruppo degli asintomatici. Il suo decesso è stato improvviso». Il virus non sembra essere comunque stato la causa della sua morte e non sarà eseguita l'autopsia. L'81enne lascia i fratelli Gino, Laura, Cristina e Maurizia e domani alle 15.30 sarà celebrato il suo funerale nella chiesa di Oca Marina.
I NUOVI POSITIVI
La 441esima positività riscontrata fra i residenti in provincia di Rovigo è quella di una 29enne altopolesana che lavora come infermiera in un ospedale bolognese e che ha eseguito il tampone nell'ambito degli screening interni, con il risultato poi comunicato all'Ulss Polesana perché la giovane, asintomatica, è stata posta in isolamento domiciliare. Le tre nuove guarigioni portano il totale a 236. Al momento sono complessivamente 288 le persone in isolamento domiciliare, mentre i polesani attualmente positivi risultano 169. I ricoverati sono 14, nessuno in Terapia intensiva. I tamponi totali sono arrivati a quota 18.721.
CURVA IN DISCESA
«Anche dai risultati della nostra continua attività di screening chiosa Compostella - emerge che di fatto che il virus non sta circolando o comunque lo fa in misura veramente modesta: questo è un risultato importante. Ma non vuol dire che l'abbiamo eliminato o debellato. Significa che dobbiamo fare in modo che continui a non circolare, mantenendo grande attenzione alle misure di sicurezza».
Francesco Campi
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