Il colosso del leone con il pallino del volley

Sabato 14 Luglio 2018
L'AZIENDA
ROVIGO Nell 2012 Bellelli Engineering era stata costretta a ricorrere alla cassa integrazione ordinaria per 6 dei 10 operai dell'azienda metalmeccanica, che all'epoca aveva sede a Badia Polesine. Per 13 settimane, dal 26 marzo al 23 giungo, la cassa integrazione aveva salvato per la prima volta il patron Antonio Monesi, dopo un incontro svoltosi tra i sindacati di categoria (Fim-Cisl e Uilm-Uil), l'azienda e Unindustria. Le motivazioni che avevano portato a questa situazione erano da ricondurre ad una carenza di commesse.
COMMESSE IN PICCHIATA
La ditta, che nel 2011 aveva dichiarato un fatturato di 20 milioni, dopo avere chiuso con 13,5 milioni di euro nel 2010, si era fatta notare nel 2014 per un faraonico progetto, posto all'attenzione della finanza veneta come esempio da seguire: tramite la consulenza del commercialista badiese Antonio Schiro aveva annunciato di arrivare nel giro di tre anni a fatturare la bellezza di 100 milioni. Ma anziché proseguire nell'ascesa, iniziata gli anni precedenti, il colosso, il cui simbolo era un leone, dapprima ha smesso di pagare gli stipendi con puntualità, poi ha chiuso i rubinetti alla squadra di serie A2 di volley femminile e successivamente non è stato nemmeno in grado di presentare un piano concordatario, nonostante tutte le opportunità di farlo, concesse dal Tribunale di Rovigo.
M.Sca.
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