Sanità: «Troppo spazio ai privati»

Martedì 23 Aprile 2019
SANITÀ
ROVIGO Le proteste su quanto previsto dalle nuove schede di dotazione ospedaliera, in Polesine, in questi ultimi giorni, sono state forti ed articolate, in particolare per il taglio subito dall'ospedale di Adria. Nel frattempo, la Quinta commissione regionale, che si occupa di sanità e di sociale e che sta discutendo sulla proposta formulata dalla Giunta, nella seduta di giovedì 18 aprile ha completato le audizioni con i cosiddetti soggetti portatori di interesse. E proprio su quanto accaduto in quell'occasione interviene la consigliera polesana, ex Movimento 5 stelle oggi di Italia in comune, Patrizia Bartelle. In particolare, la consigliera Bartelle ribatte a quanto sostenuto davanti alla commissione dal rappresentante dell'Aiop, Associazione italiana ospedalità privata del Veneto, rinfocolando così lo scontro sullo spazio occupato dai privati nella sanità pubblica veneta e, di conseguenza, anche polesana.
POSTI LETTO
Il casus belli, in questo caso, riguarda i posti letto messi a disposizione dei privati e per i quali il pubblico, ovvero la Regione, paga. «Il rappresentante dell'Aiop esordisce Bartelle - ha voluto precisare che i posti letto privati in Veneto sono solo il 15% del totale regionale e quindi sono solo il 50% della media nazionale, quasi a dire che il privato nella Sanità veneta ha poco spazio». In pratica, secondo le stime della consigliera, i posti letto privati in Veneto sono al di sotto della media nazionale. Praticamente la metà rispetto al resto d'Italia. Secondo la consigliera Bartelle, il problema va affrontato a livello di singole aree territoriali: «Si è però scordato di dirci sottolinea in riferimento a quanto spiegato dal rappresentante dell'Aipo - che questo 16% di privato si concentra soprattutto nelle province di Verona e Rovigo dove, in rapporto al numero di abitanti sul totale regionale, diventa ben più del 16% e supera di molto la media nazionale del 30%. In sostanza, vi sono due territori in cui il privato ha un ruolo preponderante, ma mentre i cittadini veronesi non sembrano soffrirne, i polesani non accettano lo smantellamento progressivo degli ospedali pubblici e difendono con forza Adria e Trecenta, bastonati dalle schede di Zaia a favore dei privati di Rovigo e di Porto Viro».
MEDICI DI BASE
Gli strali della Bartelle vengono poi scagliati proprio in direzione del governatore Zaia «che, sempre in quella audizione, a domanda sul tema ha risposto che il privato è pronto a farsi carico anche della Medicina di base che la Regione ha deciso di esternalizzare a società private, di fatto delegando al profitto anche la sanità territoriale». Dal canto suo, l'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin ha ribadito che «le schede ospedaliere tengono conto dei parametri nazionali e della situazione reale di bisogno e occupazione. L'analisi generale ci conferma che la dotazione esistente è in linea con le necessità del territorio. Nel quadro complessivo regionale, infatti, va tenuto presente il riconoscimento di aree disagiate alle province di Belluno, Venezia e Rovigo». Proprio oggi è in programma una nuova seduta della V commissione regionale nella quale proseguirà l'esame delle schede ospedaliere.
Francesco Campi
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