Firmato l'accordo anti inquinamento

Giovedì 16 Febbraio 2017
Firmato l'accordo anti inquinamento
23 milioni per la tutela bacino idrico del Fratta-Gorzone: è stato firmato ieri pomeriggio l'accordo per la riqualificazione del corso d'acqua che attraversa la Bassa padovana e che interessa indirettamente anche alcuni comuni polesani. Un canale tra i più inquinati del Veneto, tanto da essere oggetto di un'inchiesta parlamentare per l'alto contenuto di Pfas, Pfos e Pfoa. L'accordo tra il ministero dell'Ambiente e la Regione Veneto va proprio nella direzione di una riqualificazione dell'area del bacino: tra le attività previste, il censimento di tutte le fonti di inquinamento, il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee, la prevenzione a l'abbattimento degli inquinanti e delle sostanze pericolose, tra cui quelle perfluoro-alchiliche, oltre a interventi di sostituzione delle fonti di approvvigionamento per garantire l'utilizzo di acqua potabile. Sono previsti inoltre interventi di miglioramento della depurazione degli scarichi e la riduzione dell'utilizzo delle acque di falda per uso industriale. Dei 23 milioni stanziati dal ministero, dieci saranno destinati al distretto conciario vicentino per interventi sugli scarichi delle aziende. Nel 2013 il Consorzio di bonifica Adige Euganeo aveva ipotizzato di realizzare un sistema idraulico in grado di scolmare, all'occorrenza, le portate di piena del Fratta-Gorzone nell'Adige: progetto naufragato a causa della levata di scudi della Provincia e di alcuni comuni polesani, contrari all'idea proprio per la presenza in quelle acque di numerosi inquinanti. «L'accordo per il Fratta-Gorzone ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti è un segno evidente dell'attenzione del governo per il Veneto e le sue criticità ambientali. Da qui inoltre lanciamo con ancora più forza la nostra sfida al problema Pfas».
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