Direttore delle Poste a 27 anni: l'esperienza di Alessio

Giovedì 13 Agosto 2020
Direttore delle Poste a 27 anni: l'esperienza di Alessio
LA STORIA
ROVIGO Alessio Viale è il più giovane direttore d'ufficio postale in Polesine. Vive ad Adria, ha 27 anni, e dalla scorsa primavera è responsabile dell'ufficio postale di Rivà, frazione di Ariano Polesine. È uno dei 104 uffici postali della provincia: una piccola realtà, circa 800 abitanti, in cui il direttore, se non è più un'autorità, può certamente essere ancora una persona autorevole, ascoltata dalla gente.
DIALOGO E COMPETENZA
Infatti, conferma Alessio, conquistarsi la fiducia delle persone è il primo impegno per un ventenne alle prese con un incarico di responsabilità. La fiducia, spiega il direttore delle Poste di Rivà, si conquista con il dialogo, la competenza, l'ascolto. Ed è quello che succede, nonostante le apparenze. Anche in un piccolo paese di provincia, dove è presente ancora lo stereotipo del direttore come un signore di mezz'età, riflessivo e miope, circondato da carte e timbri.
«All'inizio c'è forse un po' di diffidenza che viene presto superata - ammette il giovane direttore - Il rapporto con le persone è molto buono, alcuni mi chiamano Alessio. Gli anziani sono più scettici all'inizio ma poi si affezionano». Per loro il direttore è, familiarmente, Alessio. Oppure scherzosamente l'ufficiale di posta, come qualcuno lo chiamava quando era direttore delle Poste di Tolle.
«C'è anche racconta Alessio una signora che tutte le mattine si affaccia in ufficio e chiede come va Alessio, vuoi un caffè?, magari senza aver bisogno di nulla, né bollette da pagare, né denaro da riscuotere. Essere direttore comporta però delle responsabilità e Rivà, per quanto piccolo, è un luogo di passaggio, sulla Romea. Le persone che si fermano sono tante, non ci sono solo i residenti».
«La cosa che mi piace di più del mio lavoro è il contatto con la gente. Essere giovane si è rivelato un punto a mio favore soprattutto quando si tratta di dare una mano alla clientela più anziana che vuole prendere confidenza con le nuove tecnologie». Perché il lockdown ha messo anche i più anziani di fronte alla necessità di sperimentare le nuove tecnologie. Meno contanti e scartoffie, più app e internet. «Se fino a qualche tempo fa mi pareva impensabile, ora qualche nonno ha imparato a usare la app di Poste Italiane scaricata sullo smartphone per comprare i buoni postali, gestire il libretto postale, fare bonifici, gestire la sim», spiega Alessio.
Gli anziani ascoltano. «La diffidenza iniziale si supera e indietro non si torna». Resta il fatto che, innovazione tecnologica a parte, l'ufficio postale è un riferimento indispensabile nelle piccole località. In città è diverso, ma nei paesi è un'altra cosa: «Le persone hanno bisogno di qualcuno a cui riferirsi».
«Se dovessi dare un consiglio ai miei coetanei racconta Alessio -, direi di andare sul sito di Poste Italiane, perché le possibilità non mancano. L'azienda offre concrete opportunità di lavoro e di crescita professionale in tutti i ruoli aziendali, non solo quelli tradizionali. Ci sono giovani che, nel giro di pochi anni, hanno raggiunto posizioni con importanti responsabilità organizzative. Pertanto, ragazzi e ragazze, che vogliate diventare portalettere o manager, mandate il curriculum al nostro sito».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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