Confedilizia: «Giù le mani dal Tribunale, il centro morirebbe»

Lunedì 20 Maggio 2019
IL DIBATTITO
ROVIGO Sul trasferimento del Tribunale al Censer sembra già essere calato il sipario. Non solo la forte presa di posizione da parte dell'Ordine degli avvocati e della politica cittadina, con il tema che è stato uno degli argomenti forti della campagna elettorale in corso, ma anche i dubbi dei soci del Censer stesso. Poi, i costi stessi dell'operazione, che sembrano essere superiori a una prima stima. La pietra tombale sembra arrivata con le parole della presidente della Commissione Giustizia della Camera Francesca Businarolo, del Movimento 5stelle, approdata a Rovigo per sostenere la campagna elettorale del pentastellato Mattia Maniezzo: «Il palazzo di giustizia di Rovigo rimarrà lì dove si trova adesso: sono state avviate delle procedure per ristrutturarlo e realizzare nuovi uffici». Confermato, invece, che l'ex carcere sarà ristrutturato per ospitare il nuovo istituto penale per i minorenni per il Triveneto, con la chiusura di quello di Treviso. Altra decisione passata sopra la testa della città Rovigo. E, probabilmente, altro tema che dovrà affrontare il prossimo sindaco.
PROPRIETARI IMMOBILIARI
Fra le voci di contrarietà allo spostamento del Tribunale dal centro, anche quella di Paolo Mercuri, presidente dell'Associazione della proprietà ediliziaConfedilizia: «La categoria dei proprietari immobiliari spiega - non può che respingere la dissennata idea di trasferire il Palazzo di Giustizia in una sede periferica come il Censer. È ovvio che in un mercato immobiliare già asfittico i valori crolleranno ulteriormente, con gravissime ripercussioni su centinaia di imprese, professionisti, commercianti, proprietari, soggetti che hanno investito le proprie energie e i propri risparmi. Attorno al Tribunale sono stati creati uffici, servizi, esercizi commerciali funzionali alle esigenze del Palazzo e di coloro che lo frequentano. Imprenditori e investitori hanno costruito o acquistato uffici nelle aree circostanti solamente in ragione della presenza del Tribunale. Rovigo è ancora una città vivibile, a misura d'uomo, e la vitalità del centro storico va incentivata, non soppressa. Il Tribunale rappresenta un centro di interessi di rilevanza preminente e non si può disconoscere che i centri urbani emergono sempre più come gli spazi in cui si concentrano servizi pubblici e privati, funzioni strategiche e logistiche necessarie al vivere quotidiano, a creare impresa e lavoro. Le città crescono e si sviluppano attorno ai principali centri di interesse della comunità e in funzione di essi, in un rapporto simbiotico, tentando sempre di perseguire un equilibrio sociale ed urbanistico, e Rovigo non fa eccezione».
SPAZI INSUFFICIENTI
Vero è che le carenze strutturali di un Tribunale, che è ora riferimento per un bacino più che doppio rispetto a un lustro fa, sono evidenti. E non è solo un problema dello storico palazzo del Tribunale, di proprietà del Comune, ma anche di frammentazione e affitti, per circa 300mila euro l'anno. Gli uffici della polizia giudiziaria in via Mazzini, al numero 18, gli ufficiali giudiziari in via Mazzini, ma al numero 3, e in vicolo All'Ara, in due appartamenti in affitto da privati. A Palazzo Paoli, al numero 1 di via Mazzini, in affitto da privati, uffici e cancellerie del giudice del lavoro, dei fallimenti e delle esecuzioni. Il giudice di pace, invece, è a Palazzo Costato, in Corso del Popolo 261.
Francesco Campi
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