Commercio in ginocchio: «Danni enormi al settore»

Mercoledì 26 Febbraio 2020
Commercio in ginocchio: «Danni enormi al settore»
LE CATEGORIE ECONOMICHE
ROVIGO Prenotazioni cancellate nei ristoranti e bar semivuoti. È l'effetto coronavirus che da qualche giorno si fa sentire anche in città e sta allarmando non poco commercianti ed esercenti. Dal centro storico alla Commenda, in particolare dopo le 18, sembra scattare una sorta di copri fuoco generale, le vie sono deserte, pochissime le auto lungo la sempre super trafficata Statale 16. Anche ieri mattina, il mercato in centro ha visto un drastico calo di presenze, molti ambulanti hanno deciso addirittura di non partecipare. Le bancarelle che hanno lavorato di più, in particolare, quelle che proponevano generi alimentari come frutta, verdura e pesce fresco.
Ieri pomeriggio, la portavoce dei commercianti della città Rita Pizzo, ha annunciato anche la cancellazione dello Sbaracco in programma questo weekend, posticipato al 7 e 8 marzo. «Una decisione legata all'emergenza coronavirus- spiega Pizzo - presa in seguito a un incontro con il sindaco Gaffeo e l'assessore agli eventi Roberto Tovo».
CORSO DESERTO
«Già da lunedì mattina il Corso era deserto lancia l'allarme il presidente di Confesercenti Vittorio Ceccato -, le persone hanno paura e se ne stanno a casa. Frequentano solo supermercati e farmacie per acquistare disinfettanti, farmaci e provviste. Gli altri negozi e le attività presenti in città stanno registrando un pesante calo delle vendite. Se nella zona rossa siamo a zero sul fronte degli acquisti, a Rovigo siamo a 1', la differenza è davvero poca». «Questa non ci voleva proprio continua Ceccato Rovigo e provincia stavano già vivendo una situazione drammatica sul fronte del commercio e ora è arrivato il colpo di grazia. Anche oggi, infatti, ho sentito alcuni ristoratori e negozianti della città e mi hanno confermato che la situazione è molto seria, la città è spettrale, c'è pochissima gente in giro e non fanno acquisti».
Alta la preoccupazione anche in vista delle vacanza di Pasqua: «Molti agriturismi anche della nostra zona stanno registrano diverse cancellazioni di prenotazioni per il periodo pasquale, il Veneto viene visto dalle altre regioni come una zona non sicura e questo sta creando danni enormi alla nostra economia. Il conto si farà alla fine, ma è già intuibile che ci sono i presupposti per lo stato di calamità. Alcuni provvedimenti che il Governo ha varato per le zone di Vo' e Codogno, sul fronte delle agevolazioni fiscali e altro, dovrà concederli anche al resto del Veneto, Rovigo compresa, terra già fragile dal punto di vista economico». «Siamo immersi in una psicosi collettiva spiega il presidente di Ascom Confcommercio Stefano Pattaro - e anche in Polesine si stanno creando problemi economici seri. Da domenica, anche in provincia, tutto si è fermato, la gente entra meno dei negozi. Un'altra settimana così e sarà necessario chiedere lo stato di calamità naturale al Governo anche per i territori che si trovano intorno alla cosiddetta zona rossa, come appunto la provincia di Rovigo». Molti commercianti ed esercenti, in particolare ristoranti e bar, stanno registrando un calo considerevole di clientela, molte persone, infatti, evitano di uscire di casa e se lo fanno modificano le abitudini quotidiane come fare colazione al bar o andare a cena fuori.
«La salute certo va messa prima di tutto afferma il numero uno di Confcommercio - ma si vive anche di pane e se vengono a mancare le condizioni per guadagnarsi il pane, allora siamo davvero in emergenza». Preoccupazione anche tra gli artigiani, specie parrucchieri, centri estetici e attività legate al turismo: «Un calo è palpabile anche in Polesine, così come in tutto il Veneto - conferma Pier Giovanni Buson di Cna Rovigo - , riceviamo anche molte telefonate relative alla sicurezza igienica delle diverse attività nell'emergenza».
E fa sapere: «Cna nazionale ha chiesto al Governo la sospensione dei pagamenti di natura fiscale, ma anche provvedimenti urgenti relativi al credito e al potenziamento degli ammortizzatori sociali e alle tutele anche i lavoratori autonomi e liberi professionisti».
Roberta Merlin
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