Aule, docenti e bidelli corsa contro il tempo

Martedì 30 Giugno 2020
UFFICIO REGIONALE
ROVIGO Un compito difficile per la scuola, chiamata a organizzarsi in tempi ristretti per far fronte al ritorno in classe degli studenti sulla base delle nuove linee guida ministeriali e relativi paletti. «Ci stiamo muovendo da tempo, già prima che venisse varato il Piano scuola 2020-2021», sottolinea Carmela Palumbo, rodigina alla guida dell'Ufficio scolastico del Veneto dopo un lungo periodo a Roma, al ministero dell'Istruzione, con il lavoro dell'attuale ministro che a voler cogliere fra le righe, non approva a pieni voti. Più che altro per i tempi.
IL PIANO
«In accordo con l'assessore veneto Elena Donazzan - spiega Palumbo - abbiamo sostanzialmente elaborato un manuale operativo per le scuole, molto concreto, stando nella cornice del piano e dei parametri del Comitato tecnico scientifico. A cominciare dalla distanza di un metro con la relativa modalità di calcolo degli spazi. Abbiamo approntato una sorta di prontuario per offrire uno strumento comune per dirigenti scolastici ed enti locali. Tutto è partito con un'indagine sull'anagrafe dell'edilizia scolastica regionale, classificando le aule in base alle dimensioni. A livello generale, la situazione in Veneto è abbastanza buona, oltre il 70% delle classi è medio-grande, sopra i 50 metri quadri. Il secondo calcolo è quello della suddivisione delle metrature per il numero degli studenti per classe. Dove emergono criticità, scattano le prime misure, come il reperimento di altri spazi. Io sono per l'utilizzo di altri spazi scolastici, perché ipotesi come quelle dei cinema fanno scena, ma pongono problemi di concentrazione, di luci, di piani. In linea di massima in Polesine questo problema non si dovrebbe verificare, perché il numero di alunni è mediamente già molto basso di per sé, in particolare nel Delta. Ad Adria e Badia va analizzato bene il quadro, qualche necessità forse ci potrebbe essere per qualche istituto superiore di Rovigo, per esempio c'è l'edificio di Palazzo Campo, in via Silvestri, appena dismesso, che potrebbe essere rimesso in funzione».
IL NODO AULE
Insieme al reperimento degli spazi, c'è il problema di adeguarli: «Se vanno riallestiti locali, serviranno dei piccoli interventi, di edilizia leggera, ma anche di adeguamento degli impianti di areazione e l'acquisto di banchi. Poi, ovviamente, in questo nostro manuale operativo parliamo anche di utilizzo del personale e di metodologie didattiche. Anche dell'ipotesi dei turni, ma onestamente è meglio far sì che i ragazzi siano comunque tutti a scuola, anche se non tutti contemporaneamente in classe, suddividendoli in gruppi e differenziando le attività, cosa per altro già prevista con la Buona scuola. Con tempi ridotti, richiede grande capacità organizzativa».
Per ultimo, ma non ultimo, il problema degli organici. «Già quest'anno il 22% del personale docente era precario, se guardiamo al sostegno uno su due. Stiamo parlando di 14mila supplenze. Sdoppiare una classe significa aggiungere una media di 1,7 docenti in più. Una prima stima, molto a spanne, può essere di circa 900 insegnanti in più. Mentre queste esigenze supplementari possono emergere un po' a macchia di leopardo, sicuramente c'è una necessità generalizzata di rafforzare l'organico dei collaboratori scolastici, i bidelli, per le maggiori necessità di pulizie, ma anche di una maggiore vigilanza all'entrata e all'uscita e nei bagni. Mediamente almeno due in più ciascuno dei circa 600 plessi scolastici veneti. Questo significa 1.200 persone in più».
Il tempo, intanto, stringe. «Bisogna correre - ammette la guida della scuola veneta - in questa situazione l'ottimo è nemico del bene e la priorità è non lasciare soli i dirigenti ed enti locali. Vorrei chiudere entro questo fine settimana il documento operativo al Tavolo regionale e la prossima settimana avviare le conferenze dei servizi provinciali per andare a vedere nel dettaglio le varie esigenze, come quelle sulle strutture, sui trasporti locali e come quelle già emerse in Polesine, sul taglio delle classi. In modo da avere tempo per trovare tutte le soluzioni».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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