ASSALTO ALLE FARMACIE
ROVIGO Farmacie prese d'assalto per comprare mascherine

Martedì 25 Febbraio 2020
ASSALTO ALLE FARMACIE
ROVIGO Farmacie prese d'assalto per comprare mascherine e gel igienizzanti, prodotti praticamente introvabili. Da questo punto di vista, la situazione in Polesine non è diversa dal resto del Paese, come ammette il presidente di Federfarma Rovigo Michelangelo Galante, però la vicinanza alle zone direttamente colpite dal temibile Coronavirus si fa sentire tra la gente e sta scatenando una psicosi generale: «Abbiamo tantissime persone che vengono a chiederci questi prodotti, ma sono comunque ormai già introvabili. È una cosa persino ossessiva. Mi dicono, poi, che purtroppo c'è già chi ci specula sopra in una maniera esagerata».
CORSA ALLE MASCHERINE
Per il momento i polesani paiono più interessati a proteggersi con le mascherine, che con i farmaci: «Per fortuna su quelli non c'è stato lo stesso clima Prosegue Galante Siamo al 24 febbraio, è un mese freddo con i tradizionali mali di stagione, per cui, al di là dei classici antifebbrili, non noto particolari differenze rispetto all'anno scorso».
FARMACISTI IN PRIMA LINEA
Da sempre, le farmacie sono uno dei primi punti d'informazione per la popolazione, dove di solito si va a chiedere consigli per non dover andare dal medico di base. Proprio su questo aspetto, Galante spiega che come federazione dei titolari di farmacie oggi saranno a colloquio con il direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella: «Riceveremo le disposizioni da parte dell'azienda sanitaria per capire come possiamo intervenire in maniera attiva per aiutare la popolazione. Purtroppo se ne sentono di tutti i colori in questi giorni, è importante dare informazioni corrette e siamo a disposizione per trasmetterle. Invito anche a visitare il sito epicentro.iss.it dell'Istituto Superiore della Sanità, dove ci sono anche dati e materiali divulgativi utili a comprendere quale sia l'effettiva entità di questo fenomeno».
PAZIENTI COL CONTAGOCCE
Non manca il timore, comunque, nemmeno tra gli addetti ai lavori. Ieri, infatti, il personale infermieristico e di accoglienza degli Studi Medici Sacro Cuore ha fatto da filtro all'ingresso dello stabile di via Castiglioni, domandando a chi voleva entrare quale fosse il motivo della visita e se potessero eventualmente telefonare anziché entrare nello stabile. «Ci stiamo attenendo a quella che è la situazione ha spiegato una delle infermiere dello studio di medicina integrata e andremo avanti così finché non ci saranno nuove disposizioni da parte della Regione». Una situazione, a quanto pare, dettata da esigenze di sicurezza, come spiega il presidente regionale dell'Ordine dei Medici e Chirurghi Francesco Noce: «Personalmente non ne sono a conoscenza dei motivi, mi informerò, ma certo è che se uno va lì per un foruncolo o un piccolo ascesso la cosa non reggerebbe. Probabilmente deve essere una misura precauzionale, perché in caso di contagio gli otto medici all'interno dello studio potrebbero rimanere bloccati in quarantena e 15 mila assistiti rimarrebbero altrimenti senza medico di base. Vediamo il futuro cosa ci riserva, ma rimaniamo con i piedi per terra usando una ragionevole prudenza».
DONAZIONI ASSICURATE
Per quanto riguarda le donazioni del sangue, Barbara Garbellini e Luca Callegari, rispettivamente presidenti di Avis Provinciale Rovigo e Fidas Polesana, informano che i centri trasfusionali polesani rimangono aperti e funzionanti, seppur con i dovuti accorgimenti. Anche lievi sintomi da raffreddamento sono causa di esclusione temporanea dalle donazioni e, soprattutto, i donatori dovranno comunicare eventuali manifestazioni simil-influenzali anche a distanza di 28 giorni dalla donazione.
Alberto Lucchin
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