All'Iras si trasferisce un centro disabili

Martedì 15 Ottobre 2019
SERVIZI
ROVIGO In un momento non facile per l'Iras, con i conti che piangono e la delicata operazione di vendita di Casa serenza ancora tutta da valutare da parte del Comune proprietario e che secondo l'ipotesi formulata, dovrebbe cedere a titolo gratuito all'Iras stesso che poi ne rivenderebbe una parte all'Ater, arriva una notizia che per l'Istituto è un segnale di speranza. Anche se nasce da una difficoltà che si è venuta a creare in una struttura di un altro comune, a Gavello.
Nel plesso scolastico di via Matteotti, al piano rialzato della scuola primaria, con accesso da via Nenni, è attivo dal 2001 il centro diurno per disabili La Quercia. Lo spazio del Comune è ceduto con un contratto decennale in comodato d'uso all'Ulss. Un servizio che funziona, rivolto a persone con handicap psicofisico più o meno grave, tra i 16 e i 60 anni, che abbiano portato a termine l'iter scolastico dell'obbligo e per i quali non sia possibile prevedere alcun inserimento in corsi di formazione professionale o non abbiano la possibilità di essere inseriti in ambito lavorativo o in altre strutture. Quest'estate il Comune ha avviato i lavori di messa in sicurezza antincendio del complesso scolastico. Il 19 agosto, dopo un sopralluogo, il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell'Ulss e l'omologo della cooperativa Sanithad, appaltatrice del servizio di attività sociale ed educativa del centro ospiti, hanno evidenziato come le modifiche in corso non garantissero il rispetto delle indicazioni di sicurezza per occupanti e lavoratori. Il 26 settembre il Gruppo tecnico multiprofessionale dell'Ulss 3 Serenissima, incaricato della visita di autorizzazione, ha rilevato che lo stato dei luoghi, a seguito delle recenti modifiche strutturali attuate dal Comune per la messa in sicurezza della scuola primaria, sita nello stesso edificio del centro diurno, non dispone dei requisiti minimi di sicurezza per l'utenza accolta e i lavoratori».
Non potendo sospendere il servizio e dovendo trovare una collocazione funzionale, l'Ulss ha pensato all'Iras: la direzione aveva agli atti un'istanza presentata il 27 marzo dall'Iras nell'ambito della ripianificazione di locali da destinare a residenzialità per disabili gravi al Centro servizi anziani di San Bortolo, e sottolineava l'istituto stesso, «l'edificio sarebbe immediatamente pronto per un diverso utilizzo essendo perfettamente funzionante e dotato di arredi e attrezzature idonee per la non-autosufficienza grave». Ecco la proposta: ospitare il centro per almeno un paio d'anni in parte di questi locali, con un affitto annuo di 25mila euro e 15mila euro di rimborso per le spese. L'accordo è stato subito trovato e il contratto prenderà il via il primo novembre.
F.Cam.
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