Romano Prodi

Non è sorprendente che tutti i responsabili delle maggiori

Domenica 16 Giugno 2019
Romano Prodi

Non è sorprendente che tutti i responsabili delle maggiori imprese italiane, chiamati l'altro giorno a consulto a Roma dal quotidiano Il Messaggero per suggerire i passi da compiere così da essere finalmente obbligati a crescere, abbiano indicato come priorità assoluta la ricostruzione di un rapporto cooperativo con i nostri partner europei. Un cammino che abbiamo percorso con fatica nel passato e che ora il governo sembra volere abbandonare, indirizzando la nostra economia in senso opposto.
Nei giorni scorsi il Ministro delle finanze Tria ha incontrato i suoi colleghi europei ricevendo da essi, pur con diversi accenti, un comune incoraggiamento a correggere la strategia del nostro governo, sempre più divergente dalle regole europee e dagli impegni precedentemente assunti dall'Italia. Una correzione a cui Tria non si è dimostrato pregiudizialmente ostile durante il confronto con gli imprenditori protagonisti del dibattito, anche se lo stesso ministro si trova di fronte a scelte non sempre in armonia con i leader dei due partiti di governo.
Anche se la definizione di scontro finale si adatta a fatica alla storia dei rapporti fra l'Italia e l'Unione Europea, credo che ormai ci siamo arrivati: il prossimo 9 luglio l'Eurogruppo sarà infatti chiamato a pronunciarsi sulla procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, a meno che il nostro governo non proceda entro i prossimi giorni alle correzioni di traiettoria suggerite dai nostri partner. (...)
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