Nonna Ida ha spento 111 candeline: più forte anche della pandemia

Lunedì 25 Maggio 2020
Nonna Ida ha spento 111 candeline: più forte anche della pandemia
L'EVENTO
PADOVA A batterla finora sono solo tre donne, una piemontese nonna Erminia, nata a Bra nell'aprile del 1908, la più anziana d'Italia. Poi una siciliana e una piemontese che sono però tutte e due del suo stesso anno
Per il resto ha sconfitto tutto e tutti Ida Zoccarato che ieri nel suo appartamento di Padova ha compito 111 anni, di sicuro è la più longeva donna del Veneto. E conferma il trend che vede (altro che la Sardegna) il nord est come il territorio dove si vive di più.
Nonna Ida è una luce in fondo al tunnel per la società. Se ce l'ha fatta lei a sopravvivere in questo periodo ce la possiamo fare tutti.
«In un bollettino di guerra fatto di morti ed ammalati il compleanno di questa nonnina veneta, dovrebbe dare un po' di speranza a tutti contro un virus, quello del covid 19, che sta uccidendo non solo le persone ma anche l'economia del nostro Paese ed i rapporti interpersonali ormai affidati solo a telefoni e smartphone» dice Luigino Ingrosso dell'associazione Giustitalia di cui Ida è socia onoraria.
L'associazione fornisce sostegno agli anziani, gratuito dopo i 90 anni. Una sorta di associazione consumatori per gli anta è in grado di svolgere pratiche Inps e dare aiuto in molti campi.
Ida Zoccarato, classe 1909, nasce a Perarolo di Vigonza nel padovano il 24 maggio di 111 anni fa. All'epoca i fratelli Wright erano riusciti a far volare un aeroplano per meno di 60 secondi. Meno di 70 anni l'uomo sarebbe andato sulla Luna.
Nonna Ida ha votato per la prima volta nel 1945, è stata in compagnia del re Vittorio Emanuele III, ha vissuto il dramma della Prima e della Seconda guerra mondiale, ma anche la rinascita dopo aver votato al referendum costituzionale del 1946.
Ha visto e vissuto tre Repubbliche, il nuovo Millennio, il pontificato di ben 6 Papi, l'11 settembre, l'epidemia della Sars ed, infine, la tragedia targata 2020 del killer che tutto il mondo chiama coronavirus.
Ma lei è più forte. Sopravvive anche a questa specie di Terza Guerra Mondiale dove il nemico è invisibile e subdolo ed ha il record di essere passata indenne a ben tre epidemie. Oltre al coronavirus è infatti sopravvissuta anche all'influenza spagnola (1918-1920) quanto aveva appena dieci anni ed alla Sars (2002-2003) quando era ultranovantenne. Sempre con la sua personalità che la vede accettare la vita come un dono.
Il segreto della longevità sono pasti leggeri accompagnati da un bicchiere di vino, niente fumo e stress e prendere la vita ogni giorno come un dono oltre naturalmente il suo biscotto e marsala la mattina.
Nata da una famiglia contadina, ha sempre lavorato tanto, soprattutto in casa con lavori di sartoria. E' rimasta vedova molto giovane e da sola ha dovuto crescere i figli Edda e Pietro oggi sull'ottantina.
Ama la buona cucina ma soprattutto le passeggiate: fino all'età di 105 anni andava a piedi a fare la messa in piega dalla parrucchiera. In questi giorni, nonostante la quarantena, vive circondata dall'amore e dall'affetto, almeno quello virtuale, dei suoi figli e dei nipoti.
Quest'anno non potrà - per ovvi motivi - festeggiare. «L'augurio dell'associazione è quello di festeggiare l'anno prossimo, con l'affetto non solo virtuale di parenti ed amici, un nuovo traguardo, quello dei 112 anni» dice Ingrosso.
«Il regalo di compleanno che gradirebbe di più ricevere oggi sono gli auguri al telefono di Matteo Renzi, il giovane politico che ammira di più».
M.G.
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