Tute blu in sciopero, come cambia la protesta nelle fabbriche leghiste

Mercoledì 12 Giugno 2019
Tute blu in sciopero, come cambia la protesta nelle fabbriche leghiste
LO SCIOPERO
PORDENONE È in uno scenario preoccupante - soprattutto per la seconda parte di questo non facile 2019 - che i lavoratori del settore metalmeccanico stanno organizzando lo sciopero e la trasferta delle tute blu pordenonesi a Milano per la manifestazione prevista per il Nord Italia, le altre saranno a Roma e Napoli. Dal Friuli occidentale dovrebbero partire, all'alba di venerdì, almeno cinque pullman organizzati da Fim, Fiom e Uilm. Circa trecento lavoratori metalmeccanici in rappresentanza di tutte le aziende del comparto che si fermeranno per otto ore. Uno sciopero con il quale il sindacato di categoria intende mandare un messaggio al governo. «La decisione di scioperare - come spiegano le sigle sindacali di categoria che nelle ultime settimane hanno tenuto decine e decine di assemblee nelle fabbriche - è determinata dalla sempre maggiore incertezza sul futuro vista la contrazione della produzione industriale, la perdita di valore del lavoro, l'aumento degli infortuni e dei morti sul lavoro. E nel nostro territorio i primi mesi di quest'anno hanno segnato un record drammatico. Diciamo che lavoro e investimenti devono essere messi al centro dell'agenda politica». Le trasformazioni che stanno investendo il mondo delle imprese metalmeccaniche - hanno ripetuto in questi giorni i segretari locali Gianni Piccinin (Fim), Maurizio Marcon (Fiom) e Roberto Zaami (Uilm) - e più in generale il sistema della manifattura impongono scelte che devono essere in grado di rispondere alle necessità di crescita dei settori strategici attraverso il rilancio degli investimenti pubblici e privati e il sostegno all'occupazione».
NELLE FABBRICHE
Si tratta del primo sciopero nazionale di un'intera categoria da quando è insediato il governo giallo-verde. E - in particolare dopo le ultime elezioni europee - anche nelle fabbriche il clima è cambiato. Non sono pochi gli operai che - pure iscritti al sindacato - votano la Lega, oltre al M5s che aveva avito molti consensi già in passato tra le fila dei lavoratori. Riuscire a mobilitare masse di operai - anche in quella che un tempo era la piccola Manchester in riva al Noncello - da portare in strada a manifestare è sempre più difficile le tradizionali organizzazioni sindacali. Ma la sensazione - tra i responsabili e i militanti - è che lo sciopero di dopodomani è sentito e terrà diverse fabbriche chiuse. Anche se alla manifestazione non ci andranno più di trecento persone.
LA POLITICA
Intanto sull'importate vicenda della Nidec di Pordenone (salvata sacrificando cento esuberi e tagli di salario) interviene il consigliere comunale della civica Pn1291 Marco Salvador. «I lavoratori responsabilmente hanno portato a casa un accordo che mete in sicurezza la fabbrica. Ora i problemi sono due: gestire i cento esuberi e fare in modo che nel quadriennio arrivino qui altre produzioni innovative. Sarebbe opportuno che le istituzioni locali, Comune e Regione, battessero un colpo».
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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